Aperture domenicali, il testo di legge è all’esame del Senato

La discussione del ddl 1629 sulle aperture domenicali è passata al Senato, dopo essere transitata per la Camera. La polemica divampa soprattutto da parte delle organizzazioni del commercio moderno rappresentative della Gdo e del franchising che sottolineano le criticità del testo, la prima delle quali è il ripristino di uno status regolatorio che annullerebbe (o limiterebbe fortemente)  i vantaggi acquisiti con il Salva Italia.

Alcune criticità del ddl

Secondo Confimprese, il ddl 1629 (quello attualmente in discussione al Senato) vuole abolire la liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali prevista dall'articolo 31 (comma 1) del decreto 201/2011 (il Salva Italia), ripristinando lo status precedente anche per i comuni turistici. Il ddl prevede 12 chiusure festive obbligatorie con deroga a 6 per gli esercenti al dettaglio su scelta dell'imprenditore. Fra le altre criticità del ddl, Confimprese fa notare che il testo reintroduce discriminazioni merceologiche in quanto non si applicherebbe ai beni di consumo previsti dall'art. 13 comma 1 del 114/98: arredo, libri, bricolage e somministrazione e pubblici esercizi.

"Il testo di legge uscito dalla X Commissione della Camera presenta aspetti a dir poco inusuali per non dire assurdi -aggiunge Giovanni Cobolli Gigli, presidente Federdistribuzione - come, a titolo paradigmatico, le 12 giornate di chiusura obbligatoria estese anche all'ingrosso e al settore Internet e vending machines, che tra l'altro ci sembra difficilmente controllabile".

Dal punto di vista tecnico questo "allargamento" si deve probabilmente a un errore o una svista nella stesura del testo, perché l'articolo 1 del DDL prevede che tutte le attività commerciali individuate dal Dlgs 31 marzo 1998 n. 114 all'articolo 4 e nel Titolo VI (artt.18-21) devono rispettare 12 giornate di chiusura obbligatoria festiva: e nell'elenco di tutte la attività contemplate dal Dlgs 114  compaiono anche le forme speciali di vendita al dettaglio, il commercio all'ingrosso, il commercio elettronico, e la distribuzione automatica.

La legge in discussione al Senato prevede anche il rimando alle istituzioni locali per la predisposizione di piani territoriali non vincolanti in materia di orari, delle giornate e delle deroghe.  Questo è uno degli aspetti più critici, secondo Federdistribuzione, che teme il ritorno della primazia regolatoria dei Comuni precedente al Salva Italia.

Sette italiani su 10 favorevoli alle aperture domenicali

Secondo Federdistribuzione - che cita un'indagine Ispo condotta a ottobre 2014 - il 67% della popolazione maggiorenne era favorevole alle aperture domenicali (82% fra i giovani). Il 95% delle aziende associate a Federdistirbuzione dichiara che le aperture domenicali sono state di sostegno ai fatturati.

In alcuni casi del settore non alimentare il contributo delle aperture doemnicali è stato valutato nel 2012 intorno al 2% di fatturato aggiuntivo complessivo. Per quanto riguarda il settore alimentare i supermercati e gli ipermercati che hanno aperto la domenica hanno sviluppato, secondo un'indagine Nielsen, vendite superiori dello 0,8% a quelli che hanno tenuto chiuso.

Sempre secondo Ispo (giugno 2013) il 45% dei negozianti apre la domenica regolarmente od occasionalmente e tra chi apre sempre la domenica l'83% dichiara di avere aumentato la clientela, il 90% di averla fidelizzata e l'81% di avere aumentato il fatturato.

Più occupazione con le domeniche al lavoro

Poi c'è l'impatto sull'occupazione: la liberalizzazione degli orari prevista dal Salva Italia (DL 201/2011 convertito nella legge 214/2011) del Governo Monti, ha portato, secondo Federdistribuzione, 400 milioni di euro annui di maggiori salari erogati e 4.200 assunzioni in prevalenza a tempo determinato. Il lavoro domenicale e festivo è remunerato con una maggiorazione del 30% rispetto al salario abituale, maggiorazione che può salire con la negoziazione integrativa. Il 40% di chi lavora la domenica lo fa su base volontaria.

Su questo punto va considerato e aggiunto il fatto che la maggiorazione retributiva prevista dai CCNL (e soprattutto dagli integrativi, che però con la crisi in atto saranno probabilmente congelati, vedi caso Ikea), incentiva l'utilizzo di personale già in carico all'azienda, il che riduce il potenziale dei nuovi assunti.

Una fitta cronistoria giurisprudenziale

"Il Salva Italia è stato più volte confermato e avallato nella sua impostazione di liberalizzazione del mercato sia da organi giuridici sia dall'Antitrust -commenta Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione -. Complessivamente dalla sua emanazione si possono segnalare 13 sentenze della Corte Costituzionale, 11 sentenze dei giudici amministrativi (Tar e Consiglio di Stato), 13 pareri e interventi dell'Antitrust".

2 commenti

  1. Ma il signor Cobolli è quello che non ha firmato il rinnovo del contratto del commercio?
    I dati che cita sono falsi come lui. Tanto per fargli i conti in tasca se per lui aumentare le vendite dello 0,8 significa un successo allora deve avere qualche problema nel fare i conti. Ma poi se ci penso è logico: questa sorta di squalo da quattro soldi e la sua cricca di associati ( auchan. esselunga) non pagano le maggiorazioni festive come gli altri, l’unica ricchezza che creano è per loro. Le assunzioni che dicono sono false. Incredibile come la stampa specializzata gli dia credito.. ma questa è l’Italietta..

  2. Chiedetelo ai commessi che DEVONO lavorare la domenica in negozi che chiudono due festività l’anno come la pensano. Meno di metà articolo basta a capire che è stato scritto dal consumatore medio vittima dello spendere che non può trascorrere la domenica godendosi la famiglia e sente l’irrefremavile necesitta di andare a scassare il cazzo a qualche commesso in un centro commerciale per prendere qualcosa di cui non aveva assolutamente bisogno.
    Chi lavora la domenica lo fa volontario?? Si ma se non ti offri volontario non ti assumono. Il 30% in più non mi ripaga del tempo che non posso trascorrere con la mia famiglia. Si è vissuto per anni con le domeniche chiuse e le 12 festività, il bisogno che avete creato di spendere è ai limiti del compulsino paragonabile al gioco d’azzardo compulsiva. Avete creato una popolazione che ” non arriva alla fine del mese” ma la domenica va al centro commerciale. Incollata alla poltrona qualche senatore tutte le domeniche per un anno poi ricontiamo i favorevoli al lavoro domenicale

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome