Assolatte: picco della domanda mondiale di burro

Da qualche mese le quotazioni all’ingrosso del burro hanno conosciuto un’improvvisa impennata: da inizio anno la crescita è stata dell’80% e il prezzo medio ha superato i 5 euro al kg. “Per le nostre aziende è un problema di grande importanza – afferma Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte. Quando ci si trova con aumenti così importanti è impossibile rimanere fermi. Non un grande problema per i consumatori, perché la spesa annuale per questo alimento è davvero irrisoria”.
Gli italiani, infatti, consumano davvero poco burro: il consumo pro-capite non supera i 2 kg/anno. Il condimento più utilizzato dagli italiani resta, infatti, l’olio d’oliva.

Ma vediamo le ragioni di questa impennata, che sono molteplici.

Carenza di latte a livello europeo: per contrastare la crisi di mercato dello scorso anno, l’Unione europea ha deciso di finanziare gli allevatori europei perché riducessero le produzioni. Molte aziende agricole - soprattutto nel nord Europa – si sono così adeguate per ottenere il premio comunitario (14 centesimi per ogni Kg di latte non prodotto). La produzione sta ora ripartendo ma ci vorranno mesi per recuperare il tempo perduto. In Italia, in realtà, la disponibilità di latte cresce, ma le tensioni sui mercati mondiali arrivano anche a casa nostra, a causa dell’insufficiente produzione nazionale.

Carenza di burro: il latte è un prodotto che si conserva poco, pertanto deve essere immediatamente trasformato. Le destinazioni classiche sono il formaggio – come in Italia – oppure il latte scremato in polvere e il burro. Da alcuni anni si rileva un aumento della domanda mondiale di formaggio, e il latte viene quindi dirottato verso la sua produzione, a discapito di quella di burro e latte in polvere. In pochi mesi gli stock comunitari si sono così azzerati e ci troviamo oggi ad affrontare il problema non solo del prezzo ma anche della carenza di materie prime.

Aumento della domanda: l’auspicio è che dipenda dalla fine della demonizzazione del burro e dalla rivalutazione di questo prezioso alimento. In ogni modo, dopo alcuni mesi di stasi, la domanda mondiale di burro è in forte aumento. E con la domanda in aumento e l’offerta in calo, i prezzi non possono che crescere.

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