La sfida targata Conad di Davide Neirotti su Milano

La parola a Davide Neirotti, socio di Cia Conad su Milano, che si confronta con una città dalle tante sfaccettature e molteplici competitor con l’approccio tailor-made di un dettagliante

L’ampliamento della rete Conad a Milano e in Lombardia, con l’acquisizione di Auchan, ha portato con sé una sfida che il primo retailer italiano ha iniziato a giocare su un terreno, quello milanese, molto combattuto, con una varietà di competitor che vanno dal grande classico Esselunga, agli ultimi arrivati, ma non per questo meno agguerriti, come Gorillas. Nuove sfide e anche nuovi soci, tra questi abbiamo incontrato Davide Neirotti. Nato come avvocato e consulente, Neirotti, dopo un’esperienza in Pwc, è entrato in Cia Conad diventando uno dei nuovi imprenditori con dieci punti di vendita nella città di Milano e proprio da Milano cominciamo ...

Davide Neirotti, socio Cia Conad

Conad e Milano ...
A mio parere, l’investimento che viene fatto da Cia su Milano è strategico e fondamentale anche per Conad nazionale. Nell’ambito del Nord Italia, Milano non è la Lombardia, è un trampolino di lancio per molte iniziative anche nuove, lo vediamo con i vari player dell’eCommerce. Ma non soltanto, vediamo varie iniziative di fondi che partono con delle startup, quanto meno a livello locale, nascono catene di ready to eat.
Competiamo in un mercato abbastanza saturo con un player, come Esselunga fortissimo. Penso comunque che abbiamo tutte le carte in regola, perché la freschezza di Conad è indiscutibile.
Importante anche la collaborazione con Confcommercio, di cui sono il referente per la Lombardia, che rappresenta i commercianti, i dettaglianti come siamo noi di Conad. Adesso sarà sempre più importante sviluppare strategie di marketing, sviluppare l’eCommerce, senza mai perdere di vista quello che è Conad, cioè il servizio alle persone e al cliente. “Persone oltre le cose”, ci crediamo fortemente. In questo senso, stiamo lavorando con il personale, che viene da un’esperienza da succursalista, con l’obiettivo di far rinascere quella voglia di essere a disposizione del cliente e fare la differenza con un passo in più.
Questo, unito ai nostri plus -la freschezza dei prodotti, l’assortimento e la convenienza- ci permetterà di fare grandi cose. Senza dimenticare i prodotti a marca propria: dal brand Conad, il nuovo Sapori e Idee e Sapori e Dintorni come premium, ma anche il primo prezzo. Puntiamo moltissimo anche sui freschi come il pesce. Ad esempio, nei negozi di via Padova e via della Ferrera (entrambi a Milano) offriamo pesce sul ghiaccio, abbiamo astici americani a prezzi imbattibili, lavoriamo tutti i giorni per avere la freschezza.
Riserviamo molta attenzione all’ortofrutta: abbiamo anche in questo mondo dei fornitori di fascia premium che lavorano via aerea anziché con la classica nave. Non dimentichiamo la gastronomia servita che vuole portare a Milano un po’ di quella esperienza romagnola che piace tanto ai milanesi quando vanno in Romagna: mi sembra pazzesca l’idea che il milanese che va in Romagna compri nella gastronomia servita Conad e, a Milano, vada da Peck a comprare più o meno lo stesso prodotto al triplo del prezzo. Il nostro obiettivo è cercare di fargli capire che possono essere in vacanza anche qui, risparmiando.

Nel suo punto di vendita di via Circo, si muovono molte cose: prima ha aperto un’enoteca al piano interrato e adesso ha aggiunto una vetrina “gourmet”: ci racconta quali gli obiettivi?
Ho fatto questo investimento per un duplice motivo. Uno di natura di stock: avevo un quantitativo importante di bevande di pregio da gestire. Che però, per la natura sia degli spazi sia della dislocazione di quei negozi, sarebbe stata difficile da valorizzare. Non dimentichiamoci che parliamo di spazi che hanno decenni e che, quindi, non hanno una struttura moderna disegnata con il percorso cliente. Lo spazio per l’enoteca c’era, ma era al piano meno uno, quindi l’ho aperta, rendendomi poi conto che il vino, relegato nel sotterraneo del negozio, non serve a nessuno.
Devo fare una premessa: il negozio di via Circo è stato negli anni un punto di riferimento, frequentato dalla Milano bene. Una gestione che negli anni è diventata sempre più generalistica ha fatto perdere allo store quell’allure che lo caratterizzava. Con Conad vogliamo tornare ad allora, mettendo il cliente al centro, consapevoli che Milano via Circo non è Milano Bovisasca o Navigli. Noi dobbiamo andare incontro ai clienti, non aspettare che vengano. Morale: per mettere in mostra quello che avevamo e ridare al negozio di via Circo il ruolo che aveva, ho aperto una nuova vetrina.

Anche la clientela sta cambiando: cosa farete per attirare i giovani nei vostri punti di vendita?
Nello store di via Castelbarco, davanti alla Bocconi, ho fatto una convenzione con il rettore per offrire un paniere in sconto agli studenti. Prima però abbiamo fatto un’indagine e siamo andati a vedere cosa consumano di più i ragazzi, rendendoci conto che, durante le sessioni d’esame si verificano picchi relativi a determinati alimenti o bevande. In questo senso, abbiamo aggiunto la Gintoneria e i vini del mondo. Non mancano sushi, poké di pesce e quello di carne, con variazioni gourmet, la Chianina, la fetta di speck d’anatra e abbiamo registrato una risposta positiva. Da queste esperienze, capiamo che è importante declinare l’offerta non solo in base alla zona, ma anche secondo la tipologia di clientela e trovare le giuste risposte anche per la popolazione più giovane, che magari non apprezza la lasagna ma preferisce, per l’appunto, un sushi o un poké. Allo stesso tempo, dobbiamo tenere in mente che le risposte che offriamo, anche se azzeccate, non sono “per sempre”, ma è necessario lavorare bene, con un Crm evoluto, per continuare a rimanere in contatto con il cliente finale.

Qual è la sfida per il futuro?
È quella di creare un connubio tra l’inevitabilità di un processo dematerializzato in cui il milanese, oggi in maniera preponderante ma, in pochissimo tempo, il lombardo e l’italiano, vorranno avere. Un servizio che in questa città si ha già da tempo, con un eCommerce sviluppato e con una spinta che può essere sui prezzi, su un assortimento specifico o su un mix delle due, su una piattaforma digitale. Quindi per il 2022, il consiglio è: Conad, avanti tutta, sempre!

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