Conad festeggia i 50 anni con Massimo Cacciari

Conad ha scelto una riflessione in sede universitaria per aprire le celebrazioni del 50° anniversario della fondazione e dell'Anno Internazionale delle Cooperative proclamato dalle Nazioni Unite.
Venerdì 4 maggio alle ore 17.00, dopo il primo appuntamento in programma: la conversazione pubblica Parole contro la crisi, segue l'attesa lectio magistralis di Massimo Cacciari sul tema Cooperare.

Dibattito
Parole contro la crisi (ore 15.00-16.30)
è un dibattito coordinato dal giornalista Antonio Galdo, cui partecipano quattro ospiti accomunati dall'esperienza cooperativa: Paolo Cattabiani, presidente Legacoop Emilia-Romagna; Camillo De Berardinis, presidente Ancd (Associazione nazionale cooperative dettaglianti), Francesco Pugliese, direttore generale di Conad e Luciano Sita, vice presidente di Nomisma.
Partendo dal percorso di aggregazione compiuto dai piccoli commercianti che, nei primi anni Sessanta, si associarono dando vita a Conad -per conquistare così un proprio spazio nel mercato, aggirando il potere dei grossisti e dei monopoli- si aprirà un confronto sull'attuale crisi e sul contributo che le forme di auto-organizzazione economica possono offrire per contrastare la disoccupazione, in particolare quella giovanile.

Cooperare come rimedio alla crisi
Ci si chiederà se “cooperare” è una parola efficace anche contro gli effetti della “nuova crisi”, quella che sta investendo l'Europa e in più in generale l'Occidente. Certamente è una parola globale secondo l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che ha proclamato il 2012 Anno Internazionale delle Cooperative, esortando i Governi e le organizzazioni internazionali a promuoverne le crescita e a valorizzarne il ruolo, per il contributo che esse offrono alla creazione di posti di lavoro, allo sviluppo socio-economico e alla lotta contro la povertà crescente.

La lezione magistrale di Massimo Cacciari
È una ricognizione sul significato attribuito al concetto di “cooperare” nella storia del pensiero filosofico. Un tema da tempo disertato nella riflessione
pubblica, tanto da divenire quasi obsoleto o relegato in ambiti specialistici fino alla sua recente riscoperta da parte di economisti e sociologici che, da più parti, oggi si interrogano sulla crisi dei modelli della competizione individualistica o della chiusura di tipo tribale, che a lungo hanno dominato la società contemporanea.

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