Diminuiscono i Raee in Italia ma non è solo la crisi

Come tutti gli anni, il Centro di Coordinamento Raee ha rilasciato il rapporto annuale sulla raccolta differenziata dei rifiuti elettrici ed elettronici. Si tratta di una grande mole di “spazzatura tecnologica” che si ripartisce in cinque categorie: freddo e clima, grandi bianchi, tv e monitor, piccoli elettrodomestici e sorgenti luminose. Al Centro di Coordinamento Raee fanno riferimenti diversi consorzi e nel 2013 il maggior volume è stato gestito da Erp Italia con oltre 27.000 tonnellate pari al 12 % del volume complessivo che ammonta a 225.931.218 kg. Un consumo procapite di 3,8 Kg per abitante.

Cosa flette?
Delle cinque categorie, quella in maggiore contrazione è la R3, televisori e monitor pur mantenendo la preminenza su tutte le altre. Su questo raggruppamento ha pesato il passaggio dall’analogico al digitale degli ultimi anni e lo smaltimento progressivo dei tubi catodici che ha generato un grande tonnellaggio di scarti negli anni precedenti.
Ma non tutte la variabili del fenomeno misurate dal Rapporto decrescono allo stesso modo. Per esempio, le missioni di ritiro si sono contratte solo del 2% a dimostrazione che il servizio logistico è stato espresso pienamente. Scorrendo i numeri per regione, si ottiene un andamento pressoché identico alle diverse economie regionali, con la Lombardia in testa in termini di produzione. Per una lettura ponderata occorre precisare che il primo ciclo di monitor e tv a cristalli liquidi che va in rottamazione ha un peso che vale circa il 20% delle generazione a tubi catodici.

Ripartizione dei Raee per raggruppamento 2013

Fonte: Rapporto Annuale 2013 Centro di Coordinamento RAEE

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