Riflessioni su un futuro in arrivo…

Quando il “moment of truth” sarà affidato ad un algoritmo (da Gdoweek n. 9)

Approda in Italia Google Home, prima o poi arriverà anche Alexa di Amazon -quando avrà imparato l’italiano (e speriamo lo insegni a Siri)-, e così nelle case apparirà questo primo assaggio di intelligenza artificiale. Solerti, attenti, in grado di recepire molto di ciò che facciamo, diciamo, immagazzinano informazioni; la promessa è che, se non loro, i successivi modelli saranno in grado di evolvere in base a quanto li lasciamo entrare nelle nostre vite. Sapranno ciò che ci piace e ciò che detestiamo, e così potremmo chiedere loro di comprare ciò che manca in casa ... tanto lo sanno che compriamo solo quella marca, o che scegliamo per quel prodotto il prezzo più basso, sanno quando saremo in casa per decidere la consegna e che ad una certa ora ci piace quel tipo di musica, ci forniscono già da ora le notizie in base alle nostre preferenze e ci avvertono se pioverà. Sorge un dubbio ... per marche e retailer saranno i nuovi interlocutori? L’obiettivo della comunicazione sarà un algoritmo? Quale linguaggio si dovrà utilizzare per “sensibilizzare” le macchine intelligenti a fare la scelta “giusta”? Avremo, quindi, un nuovo mediatore che sta tra il cliente e la scelta del prodotto e il famoso “moment of truth” spetterà a loro e quale sarà la “loro” verità?

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