Editoriale | Brands Award, tra tendenze e avvertenze

Eccoci all’edizione 2022 del Brands Award che, come sempre, riesce ad essere un buon termometro dell’andamento del largo consumo nel nostro Paese e, con una lettura attenta, anche dello stato psico-sociale degli italiani.

Il carrello della spesa racconta molte cose di noi, della nostra vita famigliare e anche del nostro umore... Sfogliando le pagine successive, vedrete un mix che delinea l’evoluzione dell’offerta in risposta ad un consumatore che ha sviluppato un rapporto con il cibo, la casa e la salute molto più attento rispetto al passato, alla ricerca di gusti più genuini, di un’alimentazione sana, di prevenzione e cura di sé e di quanto lo circonda. L’attenzione verso il territorio è diventata più acuta, più attenta al sociale andando oltre la tradizione. Di fatto, gli italiani guardati dal Brands Award, sembrerebbero aver meglio centrato il proprio “gusto per la vita”.

In questo tempo, al largo consumo e alla gdo va riconosciuta la capacità di aver colto queste tendenze, arricchendo di conseguenza l’offerta di sostenibilità, di salutismo, di prodotti made in Italy e locali. Molti marchi conosciuti hanno saputo evolvere le loro gamme in armonia con le richieste dei clienti, storici produttori di carne hanno aggiunto la versione veg al loro catalogo; le uova sono diventate (anche) bevande per sportivi; la frutta e la verdura sono state pressate, spremute, frullate, in tutti i mix possibili (e anche qualcuno impossibile).

In sintesi, la fotografia che emerge oggi potrebbe essere idilliaca. Potrebbe ... ma siamo nel 2022, le lotte sui listini sono sempre più dure, per l’industria di marca rialzi di materie prime ed energia fanno slittare i listini in su. Dall’altra parte, la gdo dei super e degli iper guarda alla crescita della formula “razionale” (discount) in cui il prezzo è sicuramente un fattore critico di successo e questo la rende poco incline a patteggiamenti al rialzo. Quindi? Il nostro Paese ha affrontato molto in questi anni difficili, qualcosa forse lo abbiamo imparato. Anni che hanno dato coraggio anche a chi non lo aveva, coraggio di osare, di cambiare. Questo vale anche per aziende che oggi si confrontano su spalti apparentemente opposti, ma che guardano ad un unico consumatore che oggi è più spaventato che povero.

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