Esselunga: +5% nel 2010

Esselunga ha chiuso il bilancio 2010 con risultati positivi ma le note a margine del bilancio non nascondono le difficoltà del momento per l’economia italiana e che, in parte, hanno già avuto riflesso sui conti del Gruppo guidato da Bernardo Caprotti (nella foto).


I numeri
Le vendite sono cresciute del 5% attestandosi a 6.5357,3 milioni di euro; a parità di rete, e quindi non tenendo conto delle due nuove aperture di Stezzano (Bg) e Desenzano (Bs) la crescita è del 2%, un dato che comunque è nettamente sopra la media del mercato, stimato in calo del 2%. In crescita anche il margine netto, salito a 213,1 milioni a fronte di 187,6 del 2009 ma in realtà, come scrive Esselunga, la performance è dovuta ai criteri di appostamento delle manifestazioni a premio prescritti dai principi contabili internazionali; “neutralizzando” l’effetto della metodologia di calcolo l’utile netto sarebbe diminuito a 197,3 milioni, con un calo di circa 17 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente. Sull’utile ha impattato la politica deflazionistica (–3% nel biennio) praticata allo scaffale.

Investimenti

L’indebitamento finanziario netto è salito a 259,3 milioni di euro, dai 201,5 milioni di fine 2009: sui conti pesano gli investimenti effettuati nel corso del 2010, 357,9 milioni dedicati principalmente allo sviluppo e all’ammodernamento della rete vendita, dei centri di lavorazione e dei poli logistici. La politica di investimento è proseguita anche all’inizio del 2011, con la riapertura, dopo riqualificazione e ampliamento, del negozio di via Losanna a Milano e l’inaugurazione a Moncalieri di un pdv in classe energetica “A”.
L’organico medio si attesta a 19.322, in crescita rispetto al 2009, con una presenza di
personale femminile del 48%.
Esselunga prevede margini in calo nel 2011 perché la crescita dei prezzi dei listini industriali non si potrà scaricare se non in parte sui prezzi al pubblico.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome