Frankly Bubble Tea alla conquista dell’Italia

Frankly Bubble Tea
Frankly Bubble Tea punta a svilupparsi a livello nazionale e a diventare anche leader europeo nel segmento nei prossimi 3-4 anni

Il primo locale Frankly Bubble Tea ha aperto il 3 dicembre 2016, a Milano, in via Orefici, come precisa Franco Borgonovo, fondatore di Frankly Bubble Tea, insieme alla socia Lati Ting. “A quel tempo ero ancora nella consulenza, l’ho apert23o con la mia socia Lati, una ragazza nata a Hong Kong e cresciuta a Vancouver, in Canada, dove il bubble tea era, ed è, molto diffuso. In Italia, al contrario, pressoché sconosciuto: fu lei a farmi conoscere questo prodotto. Il negozio è partito molto bene. Ho lasciato il mio lavoro nella multinazionale della consulenza, abbiamo aperto il secondo e terzo store e da lì è partita l’avventura imprenditoriale”. Che arriva ad oggi con una proiezione di sviluppo che vede nel 2025-2026 l’ambizioso progetto di espansione in Italia e dal 2023 anche fuori dai confini nazionali. Frankly ha 8 negozi in 5 città d’Italia (Torino, Bologna, Bergamo, Milano e Pavia), ma aspira ad affermarsi come leader europeo del settore.

Che cos’è il Bubble Tea?
È una bevanda a base di tè nata a Taiwan negli anni Ottanta del secolo scorso, dagli anni Duemila si è diffusa dall’Asia in Canada e Usa, in Canada è popolare come Starbucks, ci sono migliaia di negozi, l’anno scorso si è quotata la prima catena con valore 4 miliardi di dollari, e se ne quoterà un’altra quest’anno a 9 miliardi di dollari. Fuori Europa è un mercato enorme, nel nostro Continente è un settore quasi per nulla praticato, tranne che nel Regno Unito, in particolare  Londra.
La versione più popolare è a base di tè con aggiunta di topping (palline colorate alla frutta, oppure palline nere di tapioca), che si consuma con una cannuccia leggermente più larga di quella comune: è quindi un misto tra snack e bevanda, un prodotto giovane, l’80% dei nostri clienti ha tra 15 e 25 anni, quindi Gen Z. Questo perché è un prodotto  personalizzabile: una volta scelta la bevanda ci sono un sacco di toppings, e si possono regolare dolcezza e temperatura (calda, a temperatura ambiente, fredda, ghiacciata).

Come si acquista: in locali self-service?
Principalmente con l’asporto: anzi, la bevanda è nata per il take away, è un drink da passeggio. Il cliente ordina il prodotto preparato al momento dai nostri operatori, tè fatto giornalmente, consegnato in bicchieri sigillati e trasparenti, coperti con una pellicola di Pla che impedisce al contenuto di versarsi. È perfetto per asporto e consegna, le cannucce, fatte di canna da zucchero, sono biodegradabili in due settimane. Il format ispiratore è Starbucks. Tra l’altro il 20% del nostro fatturato arriva anche dal caffè, un caffè simile a quello di Starbucks.

Qual è il vostro più grande pdv? Sono tutti diretti?
Come dimensioni, Bologna, 200 mq, gli altri sono tutti abbastanza piccoli, con metrature da 30 a 35 mq, quello in Stazione Centrale a Milano è 15 mq. Ma, se guardo i fatturati, le cose cambiano: Orefici (35 mq) e Milano Stazione Centrale fronte binari fatturano tanto. Orefici rimarrà il nostro flagship store.
Il locale a Bologna, dicevo,  è molto grande, frequentato soprattutto da studenti universitari: il consumo è da asporto, mentre il delivery incide per il 15-20%.
In genere, il fatturato medio di un nostro locale oscilla fra 700.000 e 900.000 euro, sui 35 mq. I negozi nelle location secondarie fanno ricavi tra 200.000 e 250.000 euro l’anno. Sono tutti diretti. Stiamo facendo una raccolta di capitale per aprirne altri, 4-5 almeno quest’anno, stiamo studiando anche il canale franchising.  Da qui a fine 2022 agli 8 negozi aperti aggiungeremo 4 nuove aperture, e dal 2023 il franchising.

È entrato un nuovo socio?
Per sostenere il nostro sviluppo è partita  questa campagna su Mamacrowd con l’obiettivo di raccogliere fino a un milione di euro. Mamacrowd è la più importante piattaforma italiana per  l’equity crowdfunding, che permette di investire nelle migliori startup e pmi italiane. Con le risorse raccolte, Frankly amplierà anche il team e svilupperà la digitalizzazione per creare una base clienti proprietaria premiando i più fedeli.  Dal canto suo il fondo di gruppo Azimuth (Alicrowd 29) verserà 1 milione di euro.

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