Gs1 Italy: il non food è in crisi, l’ipermercato anche

La strategia delle famiglie in quest'epoca di crisi è chiara: spendono lo stretto necessario per mangiare, fanno fronte, con fatica crescente, alle spese incomprimibili, aumenta per paura del futuro la quota di risparmio (lo ha detto qualche giorno fa l'Istat). Risultato di tutto questo: una forte compressione delle spese voluttuarie. Per questo non meravigliano i dati negativi presentati dall'edizione 2013 del tradizionale Osservatorio non food di Gs1 Italy, realizzati in collaborazione con TradeLab, e presentati oggi a Milano.

Consumi a -4%
Il calo, ad euro costante, dei consumi delle famiglie nel 2012 è stato del 4% ha sottolineato il direttore dell'Ufficio studi Gs1 Marco Cuppini; il non food ha registrato un calo a valori correnti dell'8,7% quasi doppia rispetto a quella dei prodotti grocery. I comparti monitorati da Gs1 hanno conseguito un giro d'affari di 101 miliardi euro, con una flessione del 5,5%, più che doppia rispetto al 2,4% dell'anno precedente. Nello specifico l'Elettronica di consumo registra -3,6%, migliorando però la performance dell'anno precedente; molto peggio è andata all'arredamento tiva, con flessione a due cifre, e in marcato peggioramento rispetto al 2011 è stata la dinamica di Mobili e Arredamento, di Edutainment e Bricolage. Prosegue il trend negativo, iniziato nel 2008, di Abbigliamento e Calzature che subisce una contrazione quasi del 5%, la peggiore degli ultimi anni.

Gli iper

Le vendite di non food nella gdo sono scese complessivamente dello 0,5%, ma il canale ipermercato ha messo a segno una performance particolarmente negativa, facendo segnare -8%, come ha segnalato Giuseppe Marzoli, vicepresident di SymphonyIri, che però ha anche segnalato come una piccola quota di iper, circa 40, vadano controtendenza soprattutto grazie alla razionalizzazione degli assortimenti. Una scelta strategica sulla cui necessità hanno insistito le altre relazioni, rispettivamente di Luca Zanderighi, partner TradeLab ed Edmondo Lucchi, responsabile New Media di Gfk-Eurisko.
Sugli interventi torneremo nei prossimi numeri di Gdoweek.
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