I prodotti Fairtrade in Italia crescono trainati dalla gdo

Aumentano i volumi delle principali categorie, ma anche numero di referenze ed operatori. Per il 2020 prevista tenuta o lieve crescita grazie agli incrementi nel retail

Nel 2019 gli italiani hanno speso 320 milioni di euro nell'acquisto di referenze contenenti almeno un ingrediente Fairtrade, una cifra in deciso aumento rispetto ai 230 milioni del 2018 e che vede la gdo come capofila dell'incremento. Aumento dei volumi per tutti i top prodotti, ovvero: banane, caffè, cacao e zucchero di canna grazie a nuove collaborazioni con le insegne e l'industria, ma anche a un crescente interesse degli acquirenti per il consumo equo come asset centrale di un più ampio consumo sostenibile.

A fronte di tale spesa è stato corrisposto un trasferimento di 2,5 milioni di euro sotto forma di Premio alle organizzazioni di Asia, Africa e America Latina. Salito in Italia anche il numero degli operatori (aziende e trader) che fanno parte del circuito: dai 130 del 2014, nel 2019 se ne registrano 234. Non solo. Ad oggi si contano all’incirca 1.900 tipologie di prodotti che recano uno dei Marchi Fairtrade.

UN DETTAGLIO SU PRODOTTI E COLLABORAZIONE CON LA GDO

Il 2019 ha visto una notevole espansione delle vendite di fave di cacao (+40% sul 2018 pari a 6.086 milioni di tonnellate), e il suo utilizzo in diverse tipologie di prodotti, con un significativo ampliamento della gamma. Come conferma durante il webinar di presentazione dei risultati il direttore commerciale di Fairtrade Italia Thomas Zulian: "Importante a questo proposito l’impegno di Coop Italia, che già negli anni ha esteso l’uso del cacao alla gran parte del cioccolato a suo marchio, crema spalmabile, cereali per la prima colazione, preparati per dolci, e che con la fine del 2019 ha avviato il progetto di conversione di numerosi prodotti come biscotti, wafer, prodotti da ricorrenze e merendine a Marchio di Ingrediente Fairtrade. Notevole anche l’impegno che Lidl Italia sta portando avanti da diversi anni su un assortimento che vanta decine di tavolette e cioccolatini, ma anche cereali e referenze legate alle ricorrenze pasquali e natalizie".

Le banane si confermano il primo prodotto per volumi (15.962 tonnellate): +2% sul 2018, ma se si considerano gli ultimi 5 anni le vendite sono raddoppiate, con il canale retail copre l’85% della loro distribuzione. "Il lockdown ha di fatto bloccato le vendite di banane Fairtrade nel fuori casa, ma secondo le nostre stime l’aumento nel canale retail dovrebbe compensare la perdita".

Per quello che riguarda invece il caffè, le 871 tonnellate di caffè verde vendute nel 2019 fanno registrare un +3% sul 2018. Ad oggi preoccupa la situazione per i primi mesi del 2020, vista l’importanza che ricopre il settore dei consumi fuori casa.

Lo zucchero di canna registra volumi di vendita sempre più importanti pari a 3.983 tonnellate (+10%), di cui la maggior parte deriva dalla marca del distributore, ma crescono anche i marchi come Italia Zuccheri e nel biologico Alce Nero. In termini di volumi, con circa 1000 tonnellate, rimane significativo anche il mercato della frutta fresca in cui, eccetto le banane, spicca la storica presenza dell’ananas garantita dall’importatore Nicofrutta. Sempre in tema di reparto ortofrutta, le novità del 2019 sono le zenzero e curcuma freschi su un progetto F&F Europe per il marchio Vivi Verde Coop. Altra novità da segnalare sulle spezie è l’assortimento di quattro referenze: curcuma, zenzero, cannella e pepe nero nel classico vasetto Cannamela.

Nel complesso, nonostante l'emergenza Covid, la stima è che "il 2020 sarà un anno di tenuta se non di lieve crescita per Fairtrade Italia".

Qui il bilancio 2019 di Faritrade Italia.

 

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