I sacchetti di plastica nel mirino della Ue

Il Parlamento europeo ha approvato con 539 voti a favore, 51 contrari e 72 astensioni una relazione che chiede ai paesi Ue di ridurre dell'80% ed entro il 2019 l'utilizzo dei sacchetti di plastica più comuni e più inquinanti.

Il Parlamento ha votato il testo in prima lettura per garantire che il lavoro svolto nel corso di questo mandato possa essere ripreso dal nuovo Parlamento dopo le elezioni del 25 maggio e utilizzato come base per ulteriori negoziati con gli Stati membri dell'Ue.

I sacchetti di plastica in materiale leggero, ovvero con uno spessore inferiore a 50 micron (ossia la maggioranza dei sacchetti di plastica usati nell'Ue) sono meno facilmente riutilizzabili dei sacchetti di spessore superiore e comportano un maggior rischio di essere gettati e quindi di inquinare l'ambiente.

Obiettivi a medio e lungo termine

Gli Stati membri dovranno pertanto ridurre di almeno il 50% il consumo entro il 2017 e dell'80% dopo due anni, entro il 2019.
Si potranno utilizzare misure quali imposte, tasse, restrizioni o divieti di commercializzazione per evitare che i negozi forniscano gratis i sacchetti di plastica, fatta eccezione per quelli ultraleggeri, utilizzati per avvolgere alimenti sfusi come carne cruda, pesce e prodotti lattiero-caseari.

Compostabili per frutta e verdura dal 2019

I sacchetti di plastica utilizzati per avvolgere alimenti come frutta, verdura e dolciumi dovranno essere sostituiti entro il 2019 da sacchetti di carta riciclata o sacchetti biodegradabili e compostabili.
Secondo i deputati però i requisiti per l'imballaggio compostabile e biodegradabile dovrebbero essere modificati.

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