Ibm, verso una supply chain interconnessa e intelligente

Il volume schiacciante dei dati e la loro frammentazione, nonché l'incapacità di dare significato alle informazioni rappresentano le principali criticità della supply chain oggi. Un problema di “visibilità” che tuttavia non figura in cima alla lista delle priorità, anzi occupa delle posizioni di retroguardia. È quanto emerge, tra l'altro, dallo studio globale di Ibm sulla supply chain, basato su interviste faccia a faccia con quasi 400 dirigenti di supply chain in 25 paesi.

Dispositivi intelligenti

Solo il 16% si è dichiarato efficace nell'integrazione e nella visibilità delle informazioni in tutta la supply chain con i partner esterni. La maggiore opportunità per questi dirigenti è costituita da dispositivi intelligenti e sistemi Erp integrati, che offrono una visibilità in tempo reale: previsioni/ordini, programmi/impegni, scorte in transito e stato delle spedizioni. Automatizzare il rilevamento in tempo reale con dispositivi intelligenti aumenta la flessibilità, la velocità e l'accuratezza, per promuovere un migliore processo decisionale.

Gestione del rischio

Un ulteriore aspetto riguarda la necessità di ottenere visibilità e la flessibilità per gestire il rischio, con il 60% degli intervistati che dichiara un'escalation del rischio tra i propri timori. Solo il 31% gestisce le prestazioni della supply chain così come il rischio, ma con strumenti e processi separati. I dirigenti citano la mancanza di processi standardizzati, i dati insufficienti e le tecnologie inadeguate tra gli ostacoli principali che impediscono un'efficace gestione del rischio. I dirigenti delle supply chain di maggiore successo incorporano la gestione del rischio nei propri piani e si servono di tool predittivi analitici per mitigarlo e identificare nuove opportunità.

Mix tra fattore umano e tecnologia
Il rapporto Ibm invoca una catena di fornitura futura accuratamente equipaggiata, interconnessa e intelligente, che riunisca la capacità del know-how umano e l'eccellenza tecnologica per fare un uso ottimale dei dati generati dalle macchine -che escono da sensori, tag Rfid, contatori, attuatori e Gps. Tutta la supply chain sarà connessa, non solo tra clienti, fornitori e sistemi IT in generale, ma anche parti, prodotti e altri oggetti intelligenti utilizzati per monitorare gli eventi all'interno della catena. Le decisioni nella supply chain saranno inoltre più intelligenti: saranno automatizzate, per dare risposte in tempo reale a una serie di stimoli esterni, ed elimineranno la latenza e aumenteranno la certezza riguardo agli esiti delle azioni intraprese dai responsabili decisionali aziendali.

Verso il Chief Collaborator
Cambierà anche il ruolo del Chief Supply Chain Officer che si evolverà anche in quello di “chief collaborator”, riunendo gli stakeholder (anche quelli all'esterno della supply chain allargata, come le autorità regolatorie, le organizzazioni finanziarie e la pubblica amministrazione) e agevolando la pianificazione congiunta e la mitigazione del rischio.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome