Il packaging, tra disruption e razionalità

Il ruolo del pack nel contribuire alla creazione di un posizionamento valoriale distintivo per la marca del distributore. Il parere degli esperti (da Gdoweek n. 1/2020)

I rinnovati valori e obiettivi della marca del distributore trasmessi dal packaging raccontano di un universo in espansione su più fronti. Prima di tutto quello della profondità di gamma, poi quello dei canali di vendita, o meglio, dei punti di contatto, parafrasando il termine inglese, con il consumatore. Sia Stefano Bitetto, responsabile clienti Xforma srl, la società che cura il brand il Viaggiator Goloso, che Francesco Buschi, strategy director di FutureBrand, impegnata a definire il system delle marche Conad, concordano su un punto: la mdd offre molto più spazio di manovra rispetto al classico marchio industriale, senza nulla togliere alla strategia di ciascuno. Da una parte, si lavora con un approccio “monolitico” focalizzato su equity visive proprietarie del brand, sulla sua storia e su un prodotto da vestire che arriva già pronto dal reparto R&D; dall’altra, nella mdd, si fa leva sull’opportunità di cogliere un nuovo bisogno dei consumatori e tradurlo in un prodotto competitivo sul mercato.

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