Il successo del bio non si arresta

Gli ultimi dati Nielsen, rilasciati a giugno, confermavano il biologico alla guida della crescita del food. In occasione del Sana di Bologna, il salone internazionale del biologico e del naturale che si avvia a chiudere i battenti, AssoBio ha presentato un ulteriore aggiornamento delle statistiche che testimoniano un boom progressivo e costante del settore.

La fotografia scattata dall’Associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione di prodotti biologici e naturali, è quella di un mercato in forte evoluzione, sempre più competitivo e strutturato che rappresenta una grande opportunità per le imprese, invogliate allo sviluppo di ulteriori nuove strategie e politiche di distribuzione.

Crescono in maniera significativa la produzione e i consumi di prodotti biologici in una conversione dell’economia in chiave sostenibile. In Italia, sono 72mila le aziende (+20% sul 2016) e 300mila gli addetti del comparto per un giro d’affari interno di 3 miliardi. Il nostro Paese è tra i maggiori produttori (le superfici coltivate con metodo bio continuano a crescere) e il primo esportatore mondiale di biologico (1,7miliardi, dato 2017). Nel 2016, la domanda di prodotti bio ha superato in valore i 4,7 miliardi di euro e il bio è ormai entrato a far parte della quotidianità degli italiani (78% le famiglie acquirenti). I terreni convertiti al biologico superano  il 14% della superficie agricola nazionale, i consumi interni crescono del 10%.

 

I dati relativi all’anno 2016-2017 testimoniano una forte impennata delle vendite di prodotti biologici: solo nei super e ipermercati il giro di affari supera il 1 miliardo e 100 milioni.  A giugno 2017, la grande distribuzione ha fatto segnare un +16% con assortimenti sempre più ampi; le vendite dei negozi specializzati che si confermano il secondo principale canale segnano un +3,5% di vendite nel 2016. “Secondo i dati Nielsen – riassume Roberto Zanoni, presidente di Assobio – la gdo rappresenta ormai il 38% delle vendite a valore di biologico, mentre il canale specializzato si attesta al 29%”.

Per quanto riguarda le referenze più vendute, è interessante notare che i prodotti top 5 non corrispondono nei canali gdo e specializzato. Nella grande distribuzione i consumatori prediligono l’acquisto di: gallette di riso, uova, composta di frutta, bevande vegetali sostitutive del latte e pasta. Mentre i prodotti maggiormente acquistati nello specializzato sono: le bevande vegetali sostitutive del latte, le banane fair trade, le uova, le zucchine e i dessert di soia. I dati presentati da Assobio testimoniano come negli ultimi cinque anni si sia assistito a un trend costante di crescita delle vendite di prodotti biologici nei  principali canali distributivi, che conferma la Gdo in vantaggio sugli specializzati.

“Lo Stato dovrebbe sostenere  e agevolare i settori  promettenti, in particolare se sono imprese produttive protagoniste di un’economia sana - prosegue Zanoni sul tema della disparità di trattamento tra imprese bio e convenzionali. Invece proprio le aziende produttrici di alimenti biologici devono assumersi l’onere di pagare un ente certificatore che garantisca che non inquinano, mentre chi inquina non paga e scarica i costi ambientali sulla collettività Un’altra disparità riguarda la bozza di decreto sui controlli che vorrebbe le imprese bio  le uniche a dover cambiare organismo di controllo ogni cinque anni, con complicazioni tecniche e costi."

 

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