Inditex spinge sull’espansione e punterebbe sull’Italia con Uterqüe

Uterqüe, l’ultima “firma” di Inditex, il colosso spagnolo del fast fashion, dovrebbe arrivare prossimamente anche a Milano. Il concept di Uterqüe, che in latino significa “l'uno e l’altro” o “entrambi” (il nome si riferisce al legame tra ready-to-wear e accessori) propone infatti collezioni di borse, scarpe, articoli in pelle, occhiali e ombrelli, affiancate da una linea di abbigliamento in pelle prodotte in Spagna dagli stessi fornitori che da anni lavorano con il gruppo. La collezione, disegnata interamente dal team di creazione di Uterqüe,
mixa l’estetica delle ultime tendenze moda con l’esclusività del
prodotto, l’uso di materiali di qualità e un attento processo di
fabbricazione.
“Il merchandise -dicono dall’azienda- è classico e il design interno
ricorda tanto quello di una boutique tradizionale degli anni novanta
con un tocco industriale.  Abbiamo voluto creare un ambiente decisamente
femminile, elegante e contemporaneo che accolga e non intimidisca. I
negozi e il prodotto devono essere comprensibili al cliente".
E che il concept sia un altro dei successi firmato dal gruppo spagnolo lo conferma anche il fatto che, a distanza di appena un anno dall’inaugurazione del primo store in Spagna, oggi se ne contino già oltre 40 in Spagna, Portogallo, Grecia, Belgio, Qatar, Kuwait e Emirati Arabi Uniti, Mesico.

I numeri del gruppo
Inditex, che a luglio ha presentato un risultato delle vendite pari a 4.861 milioni di euro, con un incremento del 9% sullo stesso periodo del 2008, è il maggiore gruppo internazionale di fast fashion.
A luglio 2009 contava 4.430 store in 73 Paesi -166 quelli aperti in 35 città alla fine del primo semestre 2009- che si avvalgono di insegne affermate, quali Zara (1.341 store), Zara kids (219), Zara Home (250), Pull and Bear (602), Massimo Dutti (488), Bershka (626), Stradivarius (482), Oysho (382), Uterqüe (40).

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