Iperal: serve efficienza per offrire qualità

Il retailer cresce e punta verso Milano, con la formula superstore, basata su un'offerta che mixa freschi, linee a marchio e una politica commerciale che abbina prezzi accattivanti e promozioni attraenti (da Gdoweek n. 5)

Un’azienda con risultati di vendita e di marginalità positivi, in linea con un modello di impresa famigliare efficiente e una rete in crescita: questa è Iperal, oggi attivo con 43 store, che il prossimo aprile sbarcherà a Milano. “Siamo contenti dei risultati e pronti alle nuove sfide -spiega Antonio Tirelli, Ad della società- anche se parlare di programmi futuri, con la situazione contingente imposta dal Coronavirus, lascia l'amaro in bocca”.

Che effetti avrà questa situazione secondo Lei?

Come italiano e come imprenditore sono preoccupato per le conseguenze economiche, sul Pil e su alcuni settori, quali ristorazione, centri commerciali, catene non food, per non parlare delle zone turistiche. Sono convinto che, conti a parte, questa situazione impatterà a livello socio-economico con nuovi modelli di comportamento.

A cosa si riferisce?

eCommerce per il non food e spesa online per l’alimentare escono senza dubbio vincitori. Tornata la normalità, alcune fasce di consumatori si saranno abituati a questa modalità e la utilizzeranno con maggiore frequenza e fedeltà.

Per voi l’online conta?

Un business in crescita, nel quale crediamo. Lo abbiamo iniziato nel 2015, scegliendo la formula Ordina & Ritira, oggi attiva in 15 negozi: il cliente ordina online, parcheggia in posti riservati, entra e ritira la spesa in un banco ad hoc; ma se manca qualcosa, magari i freschi, può completarla. Questa per noi è la soluzione più corretta, destinata a crescere: in Francia vale il 70%, da noi il 10. Numeri che indicano potenzialità.

Nel 2019 avete continuato ad aprire in Lombardia. Direzione Milano.

Ci stiamo sviluppando nelle province di Bergamo, Monza Brianza e Milano, dove crediamo ci siano opportunità, come dimostrano i quattro store aperti, tutti diretti. Non vogliamo fare acquisizioni; preferiamo partire dai terreni. Certo le offerte non sono mancate.

Una scelta controcorrente...

Più che altro la necessità di non scendere a compromessi. Preferiamo contare sulle nostre forze e realizzare i negozi come vogliamo, secondo i nostri criteri, piuttosto che investire risorse, tempo e rischi in negozi con strutture non ido nee. Oggi, ancora più di ieri, le imprese devono essere efficienti, con produttività adeguate per sostenere il business e programmare lo sviluppo.

C'è una ricetta per ottenere produttività adeguate?

Ogni azienda ha un suo percorso. Per la mia azienda il modello di impresa efficiente dipende da tante piccole e grandi attenzioni che coinvolgono l'intera l’organizzazione verso un unico obiettivo: contraddistinguerci per convenienza, comunicata in maniera adeguata, qualità e come interpreti dei prodotti locali.

Elementi che garantiscono marginalità anche agli ipermercati?

Ad oggi, gli ipermercati in senso stretto sono solo tre, con metrature ridotte ma con il non food ancora importante. Infatti, abbiamo appena aperto un corner Blu Kids in partnership con Ovs. Il resto della rete è formato da store tra i 1.500 e i 2.500 mq, focalizzati su freschi, mdd e una politica commerciale competitiva, basata su prezzi accattivanti, che garantiscono qualità, e promozioni attraenti. Stiamo anche pensando di ampliare, nei freschi confezionati, la nostra mdd di insegna: la qualità esige che "si metta la faccia", come già facciamo con la linea Iperal Valtellina, mentre nei freschissimi vogliamo evidenziare il nostro ruolo di selezionatori.

E il 2020 come sarà?

La priorità è ampliare la rete: tre le aperture previste nel primo semestre, compresa Milano. Per il resto, continueremo a lavorare a politiche commerciali in grado di garantire prezzi interessanti senza rinunciare alla qualità.

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