La crescita del pet attira nuovi protagonisti

Insegna PetStore Conad

petstore conad cagliari 1Il comparto ha ancora notevoli potenzialità di crescita (+2,7% a valore nel 2016), soprattutto per quanto riguarda la copertura calorica dell’alimentazione dei gatti, per la toelettatura, gli snack e i giochi. Il pet visto dai buyer delle catene della distribuzione è un settore che gode di buona salute, ben lontano dalla saturazione, anche perché gli animali domestici in Italia sono 60 milioni, presenti in una famiglia su due e sono sempre più visti e trattati come membri a tutti gli effetti del nucleo familiare, perciò fatti oggetto di attenzioni e cure maggiori. Dopo Conad che ha inaugurato il primo pet store a marchio (giusto un anno fa), si stanno muovendo in questa direzione Coop e Iper la grande I. Di questo si è parlato durante il secondo incontro tra i responsabili acquisti del pet della gdo svoltosi durante la fiera Zoomark di Bologna.

Per quanto riguarda il cibo il trend ricalca in gran parte quello che avviene per l’alimentazione umana: ricerca di alimenti naturali, con pochi ingredienti e chiari, riduzione delle confezioni con predilezione per le monoporzioni. Anche gli snack vanno bene perché i proprietari cercano di avere con i propri cani e gatti un rapporto sempre più umanizzato e questi prodotti contribuiscono a soddisfare questa esigenza. Anche i giochi registrano buone performance perché si tende a giocare di più con gli amici a quattro zampe. Più cauti invece i buyer per quanto riguarda l’innovazione: “Molte referenze non sfondano” hanno detto in coro Alessandro Caner di Despar Aspiag e Claudio Casali de Il Gigante, i due manager concordano anche sullo sviluppo del canale on line: “Bisogna offrire la possibilità ai consumatori di acquistare in rete e bisogna farlo con attenzione”.
Alberto Moretti di Conad ha invece spiegato perché l’insegna emiliana ha deciso di aprire dei punti di vendita specializzati all’interno o accanto ai supermercati: “Crediamo sia un’esigenza dei nostri clienti avere la possibilità di scegliere i prodotti per i propri animali in un negozio specializzato – ha detto Moretti – fino a oggi abbiamo inaugurato 18 negozi, ne apriremo altri 20 entro il 2017 e nel giro di quattro anni arriveremo a cento”.

Secondo Moretti non c’è sovrapposizione tra pet store e reparto pet dei supermercati: “C’è un 48% di nostri clienti proprietari di animali che prima dell’apertura dei nostri negozi si riforniva in altri punti di vendita specializzati o sia nei specializzati che nei supermercati – precisa Moretti – quindi è una fetta importante che andiamo a intercettare. Inoltre, l’assortimento è diverso: negli scaffali dei supermercati si trovano referenze generiche, nei pet store ci sono prodotti specializzati”. I pet store Conad sono di due “taglie”: da 250 o 400 metri quadrati con 3.500 o 5.000 referenze. Molto sviluppata è l’area dell’accessoristica e l’assortimento fa attenzione ai prodotti dietetici e naturali.

Moretti dà anche un consiglio ai colleghi delle catene concorrenti che hanno intenzione di percorrere la stessa strada: “Un negozio specializzato non si improvvisa, serve professionalità, noi abbiamo ingaggiato manager esterni esperti del settore per sviluppare il progetto. Inoltre, non si tratta di un comparto che incide particolarmente sul fatturato (100/200 milioni l’anno su 12,5 miliardi di fatturato) ma serve per creare un rapporto con il cliente, per offrire un servizio”.

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