La difesa dell’agroalimentare italiano passa anche dalla Pac

Ora che la riforma della politica agricola comunitaria (Pac) è stata approvata, anche l’Italia dovrà provvedere in tempi stretti a elaborare un proprio piano nazionale, per poter entrare nella fase d’implementazione delle regole approvate a Bruxelles.
E sarà importante riuscire a declinare le nuove norme in una modalità che sia utile alla crescita dell’agricoltura italiana.
Ne è convinto Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, il quale, in una recente intervista, ha sostenuto che si stia aprendo una partita decisiva, che può ” tradursi in opportunità di crescita e di rilancio competitivo per il nostro sistema agroalimentare e per i territori rurali”.

Forte sostenitore della necessità di fare sistema, De Castro sottolinea come le eccellenze del nostro agroalimentare nazionale siano talmente note e apprezzate in tutto il mondo, da essere anche le più contraffatte: ”Ma perché ciò avviene? - stigmatizza -Perché spesso non riusciamo a portare nei mercati esteri la nostra qualità perché manca - a tutti i livelli della filiera - un’organizzazione che consenta alle imprese di fare massa critica e di guadagnare importanti quote di mercato. Per essere competitivi la qualità oggi può non bastare”.

In un momento in cui la via dei mercati internazionali è una direzione di sviluppo obbligata per tutti i prodotti agroalimentari, secondo De Castro bisogna implementare strumenti e politiche innovative che possano contribuire al miglioramento delle capacità organizzative della filiera.
In questo la Pac risulta efficace, soprattutto quando si parla di strumenti di mercato e in particolare di promozione di forme di aggregazione dell’offerta.

In questo scenario, De Castro attribuisce un ruolo importante anche a manifestazioni fieristiche di rilievo nazionale e internazionale, come Fieragricola e Vinitaly, in programma a Verona rispettivamente 6 al 9 febbraio e dal 6 al 9 aprile del prossimo anno: ”Appuntamenti annuali che diventano, oltre che luoghi di esposizione, luoghi di conoscenza e informazione, confronto e dibattito sulle priorità del comparto sono sempre più necessari e funzionali a politiche commerciali che devono necessariamente rinnovarsi, puntando sempre più sui mercati esteri».

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