La gdo spegne le luci contro il caro bollette

Gdo luci spente
Durante la conferenza di Confcommercio gli interventi dei rappresentanti della gdo per chiedere azioni concrete al governo

“Tra 40 minuti tutta la distribuzione italiana spegnerà o abbasserà le luci”. Questo l’annuncio delle 11,20 alla conferenza sull’impatto del caro energia sulle imprese del terziario e della distribuzione moderna, che ha riunito allo stesso tavolo i principali rappresentanti della gdo. Un gesto ben lontano dalle proteste, come spiega Francesco Pugliese, presidente di Conad e vicepresidente di Confcommercio, che di fatto vuole “spegnere le luci per accendere un faro”, anche solo per una manciata di minuti, continuando a offrire il servizio ai consumatori.

Le richieste urgenti al governo sono state argomentate dagli interventi di Confcommercio, Federdistribuzione, Conad e Coop attraverso proposte e possibili soluzioni. Solo la distribuzione moderna rappresenta 17 milioni di metri quadrati di superficie di vendita, con strutture che hanno un consumo medio annuo di circa 590 kw per metro quadrato.

I costi per la gdo

“Dal 2019 al 2023 il costo dell’energia per la gdo -commenta il presidente di Coop, Marco Pedroni- passa da 1 miliardo e mezzo a quasi 6 miliardi. Stiamo parlando di oltre il 300% di aumenti. In termini di proporzione sulle vendite, l’energia nel 2019 pesava 1,5 punti, si stima che nel 2023 si arriverà fino a 5 punti. Se si considera che l’utile netto non supera 1,5 punti -prosegue Pedroni-, ne consegue che le imprese sono costrette ad andare in rosso e, inevitabilmente, ne pagherà (e ne sta già pagando) le conseguenze anche il consumatore finale”. Parliamo di aumenti nei prezzi finora gestiti solo grazie alla messa in vendita di prodotti che stanno subendo il graduale aumento dei costi. “Come distribuzione, abbiamo già accolto le richieste dell’industria e le abbiamo inglobate nei prezzi a monte -spiega Pedroni-; stiamo parlando di valori che salgono con una media del 10-15% fino ad arrivare anche al 25-30%. Per ora siamo riusciti a trasferire al consumatore solo la metà dei costi, ma i margini si stanno sempre più restringendo”.

Le richieste

L’azione deve essere mirata e immediata. “Potenziamento del credito di imposta, rateizzazione delle bollette e innalzamento della garanzia statale -propone Donatella Prampolini, presidente di Fida-Confcommercio e di D.It-. Le richieste, per ora vagliate per i primi tre trimestri dell’anno, vanno estese anche al quarto”.

C’è, poi, la pressione del prezzo dei carburanti. “Chiediamo la proroga della riduzione delle accise -afferma Prampolini- e la riduzione dell’iva al 5%, oltre a interventi ad hoc per le realtà che fanno largo uso dei trasporti”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome