La sfida di Upim: più traffico con i clienti fedeli

"Upim non è più una parolaccia: abbiamo creato un progetto robusto con linee strategiche definite, in grado di resistere anche alle difficoltà di oggi, come dimostra l'aumento del numero degli scontrini registrato in questi mesi”. Con la lucidità e la chiarezza che gli sono propri conditi da una forte determinazione, Luca Rossetto, Ad di Upim, spiega come si muoverà l'azienda nel 2009: “Caratterizzazione ulteriore dei pdv, focus maniacale sulla qualità, nuovi stand alone, riaggiornamento dello scaffale, politiche di marketing più mirate: sono solo alcuni dei titoli, non in ordine di importanza, che incarnano le priorità sulle quali Upim intende concentrare i propri sforzi a partire dal 2009”.

Essere più attraenti

A questo scopo, Rossetto, oltre che incentivare la promozionalità soprattutto sulle nuove collezioni, punta a ridefinire lo scaffale. “Dopo le operazioni attuate nel 2005-06, oggi è il tempo di nuovi interventi di raffinamento degli spazi, cercando di capire meglio le esigenze e le necessità delle nostre clienti. Vogliamo costruire assortimenti con spazi per le diverse merceologie stabiliti in funzione di quello che esse occupano nell'armadio delle nostre clienti e non soltanto sulla base della disponibilità delle nostre superficie di esporre merce. Allo stesso tempo, vogliamo migliorare la capacità di attrazione e rotazione, garantendo, nell'abbigliamento donna, uomo e bambino, 5-6 nuove immissioni nell'arco di una stagione, vale a dire ogni 3-4 settimane”. Eppure il fast fashion di Zara lavora su tempi ancora più ridotti ... “Zara rimane un modello, soprattutto per la capacità di creare emotività nel pdv, non in tema di prodotto, ambito nel quale ritengo che Upim abbia lavorato nella giusta direzione, a livello di qualità complessiva, compresa la portabilità dei capi, tessuti e filati”. Le fibre naturali, infatti, rimangono un elemento strategico distintivo di Upim, percepito dai clienti disposti, come evidenziato anche in una recente ricerca interna, a spendere di più per un capo a maggiore valore aggiunto.

Direttrici 2009

Il 2009 sarà soprattutto l'anno del marketing. “Finora abbiamo lavorato ancora poco in quest'area estremamente importante per un distributore, ma dal prossimo anno lavoreremo in maniera approfondita sulla store loyalty”. Allo stesso tempo, a livello di revisione dell'assortimento, gli sforzi principali si concentreranno sull'intimo donna e sul marchio Rosa Thea dedicato al conformato. “Nel primo caso, vogliamo dimostrare, nonostante la forza dei category killer, di avere tute le carte in regola per competere grazie a un assortimento più ampio e profondo, oltre che una qualità in linea con i nostri standard. In questo senso, stiamo lavorando molto sul prodotto, oltre che valutando diverse soluzioni espositive di evidenziazione. Temi analoghi saranno affrontati rispetto al nostro marchio Rosa Thea, al quale vogliamo dare una riconoscibilità più netta a livello di ambiente, assortimento e servizi, con camerini dedicati, personale specifico e uno spazio coerente come le piccole riparazioni sartoriali, disponibili per l'intera offerta di abbigliamento. Vogliamo lavorare imitando per livello di servizi e assortimento alcune grandi catene americane della casa e dell'uomo, che propongono un tipo di informalità che ancora non riusciamo a esprimere. In questo senso, ci piace molto anche la semplicità e la linearità di Monoprix, oltre che la sua capacità di esprimere qualità al giusto prezzo”.

Stand alone e collaborazioni
con despecializzati

Il rafforzamento del reparto casa, già avviato con il lancio di Croff, sarà rafforzato con stand alone Croff, come sta avvenendo per BluKids (il 5° pdv è stato aperto a Lecce). In prospettiva, si aprono anche nuove collaborazioni con insegne della gdo. “Già da un anno, stiamo lavorando con una primaria insegna per valutare un assortimento tessile adatto a super e ipermrkt senza che compaia la firma Upim. Certo, siamo interessati sia ad ampliare collaborazioni di questo genere, firmandola, sia a gestire corner in pdv despecializzati, perchè vogliamo essere dove ci sono grandi flussi. Ma dobbiamo prima di tutto dimostrare di essere veri generatori di traffico. è questa la sfida che vogliamo vincere”.

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