Lidl Italia è anche piattaforma export per il made in Italy

“Nell’animo e nei processi siamo un discount; nei servizi e nell’offerta ci consideriamo un supermercato”. Così Eduardo Tursi, sintetizza il posizionamento di Lidl Italia (da Gdoweek n. 3)

Con oltre 620 negozi in tutta Italia, l’attenzione alla sostenibilità e una crescita costante di aperture e fatturato sin dall’ingresso nel nostro Paese, nel 1992, Lidl Italia si caratterizza per una continua innovazione degli assortimenti.Prodotti stagionali, anche alimentari, come lo street food quest’estate, capsule collection in esclusiva con la stilista Heidi Klum, una linea di prodotti premium per l’alimentare Dop e Igp. Il punto e il domani con Eduardo Tursi, amministratore delegato acquisti e marketing.

Possiamo ancora chiamarvi discount?

Nell’animo e nei processi siamo un discount, ma nei servizi e nell’offerta siamo un supermercato. Lidl nasce come discount, l’impostazione è sempre quella.

Nella comunicazione puntate molto sull’italianità.

Da qualche anno abbiamo scelto di comunicarla perché l’assortimento si è evoluto.

I riscontri sono molto positivi, lo dicono i due milioni di fan su Facebook, le newsletter e le telefonate. Siamo tra le poche realtà ad avere un’assistenza clienti propria, con dipendenti in Italia, quindi un’altissima qualità nella ricezione ed elaborazione dei dati.

Com’è cambiato l’assortimento in questi anni?

Proponiamo più di 2.000 referenze, oltre l’80% made in Italy.

L’offerta si è evoluta interpretando le nuove esigenze della clientela: il trend salutistico, con i free from, i prodotti vegetariani e soprattutto il biologico, che nel 2018 è cresciuto a doppia cifra.

C’è un limite alla crescita?

Noi non ci poniamo limiti. Rispetto a 5 anni fa l’assortimento è cresciuto di oltre il 10%; lo spazio si trova con accorgimenti tecnici e in questo i colleghi delle vendite sono bravissimi. Rispetto a qualche anno fa oggi abbiamo anche il 20-25% in più di superficie.

Con la carne fresca abbiamo cominciato nel 2004, l’offerta di ortofrutta è aumentata, abbiamo introdotto il pesce fresco, la gastronomia e il reparto panetteria.

E nell’immediato futuro?

Nei prossimi 3-5 anni continueremo ad ampliare le categorie del fresco, quelle che secondo Gfk e Nielsen trainano la crescita del mercato.

Ortofrutta, carne, gastronomia, salumi e formaggi, preparati, ready-to-go, alimenti salutistici come succhi di frutta e insalate pronte sono il nostro focus.

Se il tema 2019 sono i freschi, come lo affronterete?

Investiremo per sviluppare l’assortimento e ampliare ancor più l’offerta nei freschi. I settori sono soprattutto carne e ortofrutta.

Abbiamo di recente lavorato su carne, uova e pollame. Abbiamo scelto di sostituire completamente la carne bovina con la scottona delle razze Limousine e Charol, controllando però tutta la filiera. Sono razze che non nascono in Italia, ma noi ci assicuriamo che gli ultimi 6 mesi vengano allevate, cresciute e lavorate nel nostro Paese. Pollame e suini sono 100% italiani e anche per l’ortofrutta, soprattutto al sud, curiamo le referenze locali.

Come nasce un nuovo prodotto?

Il suo sviluppo parte dagli aspetti qualitativi, definiti attraverso l’analisi dei prodotti sul mercato sia per ingredientistica che attraverso assaggi di esperti e di un panel esterno. Solo successivamente selezioniamo i fornitori e procediamo alla trattativa sul prezzo. L’85% dei prodotti è a marchio proprio, per questo il gruppo, non solo Lidl Italia, ha posto delle regole cardine valide per tutti.

Per l’assortimento ordinario lavoriamo solo con fornitori certificati Ifs o Brc; il codice di condotta Lidl è molto restrittivo sul rispetto degli standard sociali, delle norme contrattuali e sulla remunerazione del lavoro femminile. Il primo controllo precede l’arrivo del prodotto in negozio e riguarda il singolo stabilimento produttivo.

Come si definisce il prezzo?

Siamo un discount: nulla viene lasciato al caso. Ovviamente sfruttiamo le sinergie di gruppo. I prezzi vengono ridefiniti con periodicità diverse in base alle categorie: ogni settimana per l’ortofrutta, ogni tre mesi per il burro, dopo la raccolta del grano per i panificati.

Siamo pronti a condividere gli aumenti delle materie prime, ma anche i vantaggi economici in caso di diminuzione prezzi. E poi siamo tra i pagatori più puntuali della gdo in Italia: questo fa la differenza con i fornitori.

Come si avvantaggiano i fornitori italiani delle sinergie di Lidl?

La filiale italiana è il primo esportatore verso i negozi Lidl degli altri Paesi. L’ingresso nel mercato Usa ha aperto la strada a molti produttori prima assenti. Ci occupiamo noi di tutti gli aspetti (complessi) per le piccole realtà italiane, l’interesse è reciproco: nei nostri punti di vendita all’estero vendiamo prodotti italiani per un valore di oltre 500 milioni di euro l’anno.

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