Gruppo Franke ha siglato un accordo per l’acquisizione della totalità di Wesco, produttore rossocrociato attivo in Svizzera e Germania di cappe aspiranti da cucina di alta gamma e sistemi per il trattamento dell’aria. “Sfruttando la scala globale e la forza finanziaria di Franke -illustra Barbara Borra, presidente e ceo di Franke home solutions-, possiamo sostenere la crescita di Wesco sia nei suoi mercati tradizionali che a livello internazionale”. Bocca cucita sui dettagli finanziari di un’operazione la cui chiusura rimane soggetta all’approvazione dell’antitrust. “Franke -commenta Beat Ernst, proprietario di Wesco-, ha le competenze e le risorse necessarie per sfruttare tutto il potenziale dei nostri marchi e posizionarli sul mercato in modo ancora più efficiente”.
Chi sono i due player svizzeri della cucina
Fondato nel 1962 gruppo Wesco è un’azienda a conduzione familiare specializzata in cappe aspiranti e sistemi di ventilazione per cucine, case, uffici e scuole. Conta circa 280 dipendenti tra Svizzera, Germania e Italia. Il gruppo genera un fatturato netto annuo di 97 milioni di franchi (2022/’23). Attraverso i suoi marchi Wesco e berbel è presente nel segmento premium delle cappe aspiranti dei mercati svizzero e tedesco. Con l’acquisizione, Franke punta a rafforzarsisia dal punto di vista geografico che strategico. L’azienda acquisita entrerà a far parte di Franke home solutions, la divisione del gruppo per la fornitura di sistemi intelligenti per le cucine residenziali, impiegando circa 4.200 persone in oltre 30 Paesi, generando un fatturato netto di oltre 930 milioni di franchi. Franke dà lavoro a circa 7.700 persone in 35 Paesi. Il fatturato netto è di circa 2,4 miliardi di franchi. La proprietà di Franke è del gruppo svizzero Artemis.
Le ragioni dietro alla cessione di Wesco
Curiosità: la scelta di vendere, da parte della proprietà di Wesco, rientra nella sfera personale: “Nell’ambito di un piano di successione -spiega il proprietario di Wesco-, ho deciso di vendere la mia azienda a Franke. Poiché non abbiamo identificato all’interno della famiglia alcuna possibilità di successione, è stato per me fondamentale trovare una soluzione sostenibile che mi permettesse di consegnare il nostro lavoro di una vita in buone mani”.