Un’azienda storica del panorama distributivo nazionale della d.o., che ha nei negozi di vicinato la propria specializzazione, ma anche nei discount (sono tra i soci fondatori di Eurospin) e nei drugstore: è Vega (VéGé), un’impresa famigliare il cui patron Roberto Barbon continua a svolgere un importante ruolo di riferimento, in un’organizzazione sempre più manageriale. Quali le strategie e le sfide da affrontare? Le spiega a Gdoweek Stefano Guerra, direttore commerciale.
Chi è Vega oggi?
Un retailer che serve circa 300 pdv in Veneto e Friuli, con Maxì come insegna prevalente, anche se sul territorio coesistono storicamente altre firme come Spak e Super W. La metratura media dei nostri super è di circa 650 mq prevalentemente food, con un posizionamento corrispondente al classico vicinato: per questo abbiamo una presenza capillare nei Comuni medi e piccoli delle nostre province. Una collocazione che ci consente di esprimere le tipicità dei territori, puntando prevalentemente su un’offerta basata su fresco e freschissimo. Da qualche anno, siamo presenti anche nel mondo dei drugstore con l’insegna Il Tulipano, attiva con 26 negozi.
Prevedete sinergie tra insegne food e non food?
Sì. In una logica di progressiva integrazione dei progetti di vendita per i nostri imprenditori.
State lavorando a nuovi format e/o insegne?
Attraverso importanti relazioni con il mondo dell’Università e della consulenza specializzata, abbiamo definito un nuovo store format per i negozi di vicinato, che presto racconteremo nei dettagli.
Qual è la vostra priorità?
Diventare un modello della distribuzione organizzata nel Nord-Est. Grazie alla solidità della nostra politica commerciale vogliamo essere in grado di attrarre con progetti di vendita sostenibili altri imprenditori del nostro territorio.
Gli equilibri del retail stanno cambiando velocemente, nel vostro scenario locale e a livello nazionale …
Premesso che Vega ha nel suo core business l’affiliazione e non la mera somministrazione, linea “sottile” che di mezzo mette i servizi commerciali, lo scenario competitivo del Nord-Est negli ultimi anni è stato contraddistinto da due fenomeni: l’aumentare di player di prezzo e il ritorno all’ingrosso di molti Cedi anche della gdo. In questo scenario, la solidità patrimoniale della nostra azienda ci consente di reggere il confronto di prezzo; inoltre, la pianificazione strategica ci consente di giocare un ruolo da protagonisti. In questo senso, garantiamo a tutti gli imprenditori del nostro territorio, non solo competitività, ma soprattutto una proposta commerciale di qualità.
Chi sono oggi i vostri principali concorrenti e come vi differenziate da loro?
Parlare di competitor diretti nel contesto attuale è riduttivo e difficile: i discount sono entrati a pieno titolo nelle abitudini di consumo, il fisico e il virtuale oramai sono un’unica dimensione quando si parla di commercio alimentare e gli specializzati coprono importanti aree di servizio. Oggi quindi preferiamo parlare di identità di insegna, indipendentemente dai concorrenti. È qui che vogliamo fare la differenza: abbiamo studiato format innovativi di vicinato che possono aiutare i nostri imprenditori a dire la loro in questo mercato.
Pensate di ampliarvi anche in altre attività … come la ristorazione area sempre più strategica anche per la gdo?
È un percorso inevitabile, non solo come attività di business dedicata ma come nuovo modello per fare “distribuzione”; i consumi fuori casa stanno aumentando, la bravura sarà declinare il servizio nel modo corretto: ci stiamo lavorando con il nuovo format.
Le promozioni oggi contano ancora?
Nella nostra rete di vendita di vicinato, hanno storicamente un’incidenza importante nell’area dello scatolame/drug. Nell’area del fresco e dei freschissimi prevalgono, invece, logiche di assortimento e servizio.
A proposito di eCommerce, ... minaccia o opportunità?
Senza dubbio una grande opportunità. Infatti, la stiamo sperimentando nelle sue varie forme con locker, il Clicca e Ritira e prossimamente sperimenteremo l’home delivery.