Nel pdv il prezzo non è tutto

Esselunga

Una politica di prezzo fine a se stesso non basta a garantire il successo di un'insegna della distribuzione. E' la morale che si può trarre leggendo i risultati dell'indagine sul Consumer sentiment index condotta da AlixPartners, una società di consulenza internazionale che ha analizzato le esigenze di clienti partendo dalle risposte di 5000 consumatori in otto paesi europei.

L'analisi conferma i dati di altre ricerche analoghe: al consumatore il prezzo in sé interessa meno della trasparenza del prezzo (vuole cioè capire perché una determinata merce sia venduta a un determinato prezzo) e in tutti i casi vi sono aspetti che anche a fronte di risparmi teorici sullo scontrino non appaiono in alcun modo negoziabili: si tratta di fattori come l'accessibilità del negozio e delle merce, la qualità il servizio da parte del personale: tutte cose per cui, dichiara Giancarlo Poli, managing director di AlixPartners, “i consumatori sono disposti a pagare anche un prezzo un po' più alto”.

La ricerca scende anche nel dettaglio perché indica anche le graduatorie stilate dai consumatori sulle insegne che frequentano. Il risultato migliore nel complesso è quello ottenuto da Esselunga, negli ipermercati sono risultati vincitori Coop e Auchan, nei supermercati Esselunga e Coop, tra i discount la vittoria è andata a Lidl.
Nel non food la palma della vittoria tra i casalinghi è andata a Ikea, nell'elettronica di consumo a Mediaworld e Trony. Combattutissima la gara nell'abbigliamento: hanno vinto Decathlon e Benetton, seguiti a un'incollatura da Zara.

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