Osservatorio non food 2021 GS1 Italy: l’eCommerce salva i consumi

L'Osservatorio non food 2020 di GS1 Italy rileva la forza trainante dell'eCommerce, soprattutto quando calato in un contesto di omnicanalità

Come sono andati i consumi non food nel corso del 2020? GS1 Italy come ogni anno cerca di rispondere alla domanda con i dati dell'Osservatorio Non Food, quest'anno pubblicati con una necessaria premessa: il 2020 è stato un anno particolare e per capire quali effettivamente saranno le tendenze di lungo periodo occorrerà monitorare la situazione nel 2021 e negli anni a seguire. L'Osservatorio però fornisce alcune indicazioni di tendenza interessanti per i retailer. Prima tra tutte: il successo dell'eCommerce.

I mercati non food nel 2020 secondo GS1 Italy

Le conseguenze della pandemia sull'economia sono piuttosto note ed evidenti, quindi nessuna sorpresa nell'apprendere che il non food ha subito un forte calo, e che nemmeno gli incentivi statali, pur con qualche eccezione, non hanno arginato la frenata. Il non food nel 2020 ha totalizzato un valore di 93,5 miliardi di euro e un calo nelle vendite del -9,5% rispetto al 2019.

In particolare crescono
Edutainment +9,4%
Elettronica di consumo
+6,3%

Mentre scendono
Abbigliamento e calzature -26,5%
Articoli per lo sport -17,5%
Mobili e arredamento -14,4%
Cancelleria -14,3%
Tessile -13%
Prodotti di ottica -12,8%
Prodotti di profumeria -9,5%
Giocattoli -9,3%
Casalinghi -4,3%
Bricolage -3,3%
Prodotti di automedicazione -2%

Talmente significativo il successo dell'elettronica di consumo, soprattutto in alcuni ambiti come i piccoli elettrodomestici, e delle vendite digitali, da arrivare al superamento in termini di quota complessiva di questo mercato rispetto a quello, da sempre dominante, dell'abbigliamento e calzature. Per la tecnologia, l'eCommerce è stato il canale a maggior crescita annua sia per fatturato, +55%, che per quota di mercato, 26%.

I trend accelerati dalla pandemia

Negli anni precedenti i consumi non alimentari avevano visto un lento recupero, bruscamente interrotto nel 2020. Questo dipende dalle limitazioni imposte ai comportamenti di acquisto degli italiani e dalla crisi legata alle conseguenze del Covid-19, che ha limitato le spese per molte famiglie, o le ha orientate verso un paniere diverso di prodotti. Il fai-da-te per le piccole migliorie casalinghe, i prodotti per l'home office, il beauty versione cura persona in casa, le pantofole al posto delle scarpe, le attrezzature sportive casalinghe invece che da esterno.

L'eCommerce ha offerto una soluzione a un problema oggettivo di approvvigionamento, insieme ai negozi di prossimità. Il fisico piace sempre ma viene vissuto in un ottica più legata ai servizi omnicanale, come il click&collect o l'home delivery.

L'unica tipologia di negozio fisico ad aver aumentato in numerica di punti di vendita è quella del factory outlet, che unisce tutte le caratteristiche del negozio ideale: all'aperto, quindi più sicuro per la pandemia, scelta e convenienza. Sempre per comodità e forse anche a caccia di sicurezza, gli italiani si sono rivolti alle vendite a domicilio e nella distribuzione automatica, settore alternativo che insieme all'eCommerce l'Osservatorio non food di GS1 Italy vede in crescita del +13,5%.

Vedremo se nel 2021 gli italiani confermeranno queste tendenze, e soprattutto se i retailer saranno capaci di garantire un livello di servizio adeguato in tutti i touch point dell'esperienza omnicanale ricercata dai consumatori.

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