Primo test Coop.Fi: le piante per migliorare l’aria negli store

Anteprima mondiale per questo spin off accademico dell’Università di Firenze che ha l’obiettivo di utilizzare le piante per migliorare la qualità dell’aria nei supermercati

Dal punto di vendita Coop.Fi di Novoli parte una sperimentazione avviata con la collaborazione fra Unicoop Firenze, Stefano Mancuso e Pnat, uno spin off accademico dell’Università di Firenze che ha l’obiettivo di utilizzare le piante per migliorare la qualità dell’aria nei supermercati.

Daniela Mori, presidente del Consiglio di Sorveglianza di Unicoop Firenze, spiega: “Partiamo con una sperimentazione coraggiosa, la prima in tutto il mondo, che può cambiare il modo di gestire i nostri supermercati. La prospettiva di passare da meccanismi energivori a dispositivi che utilizzano le caratteristiche delle piante sembra interessante. Fra sei mesi ne valuteremo la fattibilità, intanto proponiamo a soci e clienti un luogo rinnovato all’interno del Coop.Fi di Novoli, più accogliente, più verde e con la possibilità di vedere in diretta cosa sta succendendo all’aria che respiriamo. È uno dei nostri impegni per migliorare la qualità ambientale dei nostri punti di vendita e del territorio”.

La serra indoor

Nel locale è stata creata una serra da indoor per la depurazione dell’aria dagli inquinanti che sfrutta il principio per cui le piante sono naturalmente in grado di trattenere e degradare le molecole inquinanti sia inorganiche, sia organiche. Come nella Fabbrica dell’Aria già attiva nello spazio della Manifattura Tabacchi di Firenze, il dispositivo si presenta come una vera e propria filtrazione botanica, con peculiarità proprie, diverse da quelle tipiche della filtrazione tradizionale: gli inquinanti sono scissi dalle attività biologiche e incorporati nella biomassa delle piante.

Il design dei moduli installati nel Coop.Fi di Novoli è basato su un filtro botanico sviluppato da Pnat e testato nel laboratorio Linv di Firenze, che ne ha convalidato l’efficacia. Attraverso uno spettrometro di massa, in grado di identificare l’intero spettro di composti volatili, vengono raccolti dati sulla qualità dell’aria che, nell’esperienza della Fabbrica dell’Aria, hanno mostrato una riduzione degli inquinanti atmosferici del 98%. I dati vengono trasmessi in tempo reale su uno schermo che si trova vicino alla “serra”, che è stata montata intorno alla colonna centrale dello spazio di entrata al supermercato, la Nuvola. Per la serra sono state scelte diverse specie di piante, particolarmente efficaci nella depurazione dell’aria, tra cui: Banano, Ficus, Kentia, Chamadorea, Aspidistra, Filodendrum, Microsorium, Fittonia, Dieffenbachia, Streliziae Asplenium, disposte in maniera tale da avere una grande superficie fogliare distribuita su più livelli in modo da creare un efficiente percorso di filtri per l’aria.

A gennaio 2020 la sarà coinvolto anche il reparto pescheria, nel quale verrà montato il dispositivo che permette alle piante di rimuovere gli inquinanti presenti negli spazi del negozio. Il funzionamento verrà monitorato a livello di efficacia e di consumi.

Gli obiettivi

Questa sperimentazione ha due obiettivi principali: in primo luogo valutare la funzionalità della serra che è stata installata all’ingresso del supermercato, all’entrata del punto di vendita, monitorando costantemente la qualità dell’aria, in secondo luogo analizzare il costo economico della nuova soluzione verde, a confronto con il costo della meccanica attuale. La sperimentazione durerà sei mesi, al termine dei quali sarà possibile fare una previsione sulla possibilità di estendere il sistema verde per migliorare la qualità dell’aria ad altri punti di vendita e ad altre realtà.

La collaborazione tra Pnat e Unicoop Firenze porterà alla realizzazione della prima Fabbrica dell’Aria all’interno di uno spazio commerciale e ci darà la possibilità di testare finalmente il nostro modello di filtrazione botanica in uno spazio di grandi dimensioni e di forte affluenza, misurandone l’abbattimento dei costi, dei consumi energetici e la performance depurativa” dichiara Stefano Mancuso, fondatore della neurobiologia vegetale.

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