Per questo obiettivo il gruppo si è dotato di una nuova organizzazione nel drugstore, oltre a implementare una struttura d’offerta omogenea nei super
Intervista a Marco Bordoli, Ad Crai Secom
“Siamo un sistema federale multicanale, che sta crescendo su tutto il territorio nazionale, affermando una propria identità omogenea a livello di insegna con l’obiettivo di rafforzare e migliorare le performance dei nostri soci. é questa la nostra priorità”. Supermercati e superette, da un lato, drugstore dall’altro: questi i due pilastri su cui si regge Crai che, come spiega Marco Bordoli, Ad di Crai Secom, sta rafforzando la sua presenza nel non food. “Per questo -chiarisce Bordoli- abbiamo creato, ai primi di febbraio, all’interno della direzione marketing format rete e sviluppo, guidata da Mario La Viola, una struttura specifica per i drugstore, la cui responsabile è Paola Fuochi, con una lunga esperienza nell’industria, per consolidare una presenza che, iniziata nel 2002, oggi conta 11 realtà, tra consorzi e poli convenzionati, con una rete totale di 1.200 punti di vendita e un fatturato di circa 2 miliardi”.
Quale il ruolo di questa direzione? Si occuperà anche di acquisti?
La nostra volontà, in accordo con i soci, è quella di fornire anche questo canale non solo contratti di acquisto corretti, operazione già in essere da anni, ma anche strumenti di marketing e di comunicazione, in grado di sostenere la crescita, che ancora esiste, ma che, prima o poi, raggiungerà la saturazione. Siamo ancora lontani da questa fase, ma nel frattempo vogliamo creare una rete di negozi che abbiamo denominatori comuni, a livello di crm, carta fedeltà, radio in-store e di format, che stiamo rendendo più simili, nel rispetto profondo delle specificità dei soci e della loro capacità di leggere il territorio.
L’articolo completo su Gdoweek n. 5 – 2016