Retail e pagamenti senza barriera cassa

Senza barriera cassa

La sosta alla cassa per pagare la spesa da sempre rappresenta uno dei momenti critici (e meno gradevole per il cliente) di un supermercato, al punto da spingere le insegne a trovare soluzioni che consentano di evitarla o ridurne la durata. Era stata Amazon, qualche anno fa, con Amazon Go, a proporre la prima soluzione che consentisse al cliente di un punto di vendita di entrare, prelevare i prodotti dagli scaffali ed uscire dal negozio con il costo della spesa addebitato direttamente sulla propria carta di credito. Da allora, è cominciata la corsa verso lo store del futuro, caratterizzata dall’assenza di barriera casse. Se Walmart aveva iniziato a percorrere una propria strada con Scan&Go anche altre società, fra le quali diverse start up, hanno iniziato a sviluppare tecnologie concorrenti o alternative a Just Walk Out di Amazon. E mentre Amazon ha deciso di vendere anche ai concorrenti la propria soluzione per il pagamento senza cassa, la lista delle società che hanno iniziato a sperimentare le soluzioni per il pagamento senza barriere cassa si è via via allungata. L’emergenza sanitaria causata dal Covid-19, che ha portato a un aumento dei pagamenti con le carte per il timore delle persone per i contatti fisici, ha dato una spinta alla sperimentazione, senza però esempi in Italia.

Chi ha sperimentato senza cassa

Tesco sta sperimentando una tecnologia per il pagamento senza barriera cassa nel Tesco GetGo a Holborn, nel centro di Londra (Uk). La soluzione utilizza sensori di peso collocati sugli scaffali e un sistema di intelligenza artificiale che traccia il movimento delle persone all’interno del punto di vendita e controlla i prodotti che vengono prelevati dagli scaffali. La tecnologia impiegata è Easyout di Trigo. All’ingresso nel punto di vendita viene identificata la sagoma della persona, invece di effettuare il riconoscimento facciale, evitando i problemi di privacy. Per fare gli acquisti nel punto di vendita è necessario scaricare sull’ smartphone l’app Tesco.com e poi selezionare il QrCode che viene generato nello smartphone all’ingresso del negozio. Il costo della spesa viene addebitato automaticamente quando il cliente esce dal punto di vendita.

Sainsbury’s aveva sperimentato la prima vendita senza casse a Londra nella primavera del 2019. I clienti potevano utilizzare lo smartphone per la scansione dei prodotti mentre facevano la spesa nel negozio. Nel novembre del 2021 Saisbury’s ha scelto di adottare una soluzione modificata per le proprie esigenze della tecnologia Just Walk out di Amazon nel proprio punto di vendita di Holborn Circus. Nello SmartShop Pick & Go il cliente scarica la app, all’ingresso del pdv inquadra il QrCode sullo schermo posto sulla barriera; l’app è collegata alla carta di credito o debito del cliente. All’uscita dal negozio riceve la ricevuta digitale sullo smartphone. Addetti al punto di vendita sono a disposizione delle persone per assistere i clienti e per il rifornimento degli scaffali.

Sempre nel Regno Unito a gennaio di quest’anno, Aldi è diventato il primo discount ad utilizzare il pagamento senza cassa in un punto di vendita aperto a Greenwich a Londra. La tecnologia utilizzata è quella di AiFi, che prevede che, per entrare in negozio, i clienti debbano scaricare l’app Aldi Shop & Go. Anche Albert Heijn, la catena olandese di supermercati di proprietà di Ahold Delhaize, ha adottato la tecnologia di Aifi per il suo punto di vendita collocato di fronte all’aeroporto Schiphol di Amsterdam. Si tratta di un punto di vendita di 250 mq non presidiato in cui, dalla fine del 2019, i frequentatori dell’aeroporto possono fare la spesa in modo veloce. L’uso di una soluzione per il pagamento senza cassa è in fase di test anche in Germania, presso un piccolo punto di vendita di Lekkerland, società del gruppo Rewe, a Colonia. Pick&Go, questo è il nome della soluzione, è stata sviluppata dalla divisione di Rewe che si occupa della digitalizzazione e si basa sulla tecnologia Trigo Vision della società israeliana Trigo. La scelta di Lekkerland prevede che, in questo store, sia possibile continuare ad effettuare pagamenti anche con i metodi tradizionali. 

Anche non food

Non solo i retailer del food stanno sperimentando format senza casse. Per esempio, Decathlon già nel 2019 ha iniziato a sperimentare nei suoi store olandesi Decathlon Scan & Go app. L’app, che si basa sulla tecnologia sviluppata dalla società britannica MishiPay, consente a cliente di effettuare la scansione del codice a barre del prodotto e pagare utilizzando lo smartphone senza doversi fermare alla barriera cassa. Attraverso l’app è possibile disattivare il tag Rfid collocato sul prodotto. La soluzione per il self-checkout che prevede che una app venga scaricata sullo smartphone è stata utilizzata per la prima volta da Leroy Merlin nel punto di vendita di Lyon-Bron nel sud della Francia. La soluzione utilizzata, basata sulla tecnologia MishiPay, prevede che il cliente, una volta prelevato l’articolo dallo scaffale, evidenzi il codice a barre del prodotto, paghi attraverso la app, esca dal negozio e riceva la ricevuta digitale sullo smartphone. Nel caso il cliente uscisse senza pagare il sensore lancia l’allarme.

Infine, l’Ikea app, introdotta per la prima volta dal retailer svedese in Canada, offre ai clienti che hanno scaricato l’app sul proprio smartphone di pagare utilizzando una linea dedicata. Il cliente traccia i prodotti prelevati dallo scaffale utilizzando lo smartphone, li depone nel carrello e man mano ottiene la somma degli acquisti. Viene infine prodotto un QrCode da far riprendere da uno schermo all’uscita del punto di vendita; il pagamento viene fatto utilizzando uno dei metodi di pagamento previsti in quel negozio.

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