Sisa risponde con Quick alla richiesta di velocità

“Dobbiamo inventare nuove formule,
avere il coraggio di provarle ed anche
sbagliarle, consapevoli che non è dal passato
che vengono le innovazioni per il prossimo futuro.
Non è più il tempo di copiare, se non,
forse, qualche soluzione tecnica specifica:
ognuno deve lavorare di fantasia sulla base
della propria mission e della soddisfazione che
vuole dare ai propri consumatori”. Con la
consueta verve Sergio Cassingena dà la sua ricetta
per la prossimità 2009. “Già oggi, nella
visione del consumatore esistono due tipologie
di prossimità: una tradizionale e una
orientata alla velocità di approvvigionamento,
più innovativa. Con Quick, progetto partito
nel 2007 e oggi alla seconda generazione, intendiamo
puntare soprattutto a quest'ultima.
La nostra priorità del prossimo anno sarà
quindi lo sviluppo di questa insegna sul territorio
nazionale, anche se continueremo a lavorare
anche sulla formula più classica della
superette”.

Una prossimità a due velocità
In prospettiva, la prossimità tradizionale continuerà
a lavorare sempre più sui fondamentali,
mantenendo un assortimento a base di
brand e Pl focalizzato sull'alimentare per uso
quotidiano con la presenza di un unico banco
assistito, sia per questione di costi sia per garantire
una elevata specializzazione e merceologie
non food di completamento. “Si tratta
di una formula dedicata a tutti quei clienti
che non amano i cambiamenti e non si aspettano
il continuo inserimento di categorie
nuove, ma chiedono 'il super di casa' anche
per una stretta relazione con il personale”. Ma
ci sono altre tipologie di consumatori. “Diversamente,
il consumatore più giovane -per lo
più single o nuclei familiari di 2-3 personevuole
velocità: nella scelta, nel percorso del
pdv, negli orari, alle casse e in fase di pagamento”.
Quick vuole soddisfare tutto questo
attraverso un'offerta con private label -d'insegna
e di fantasia- e prodotti di marca in un
ambiente razionale, senza fronzoli, ma ben comunicato,
tutto a libero servizio, soluzione
che ha permesso una forte riduzione dei costi
del personale.

Il progetto Quick

“Quick non deve essere inteso come un discount
di marca: il prezzo, per noi, non è al
primo posto nella scala delle priorità e nemmeno
in quella del consumatore che vogliamo
attirare. Offriamo un assortimento
profondo, nel grocery e nei freschi, dove abbiamo
sottoscritto partnership con l'industria
di marca per una gestione più efficace di alcuni
comparti (come con Amadori nella carne
avicola) con pack di piccolo formato”. Si
va da grammature medie di un etto a confezioni
anche da 50 grammi (cioè la classica
porzione di prosciutto per un panino) fino a
flaconi di detersivi da 1 litro e saponette singole.
“Niente multipack, insomma, perché il
consumatore del prossimo futuro non vuole
fare scorte e soprattutto non ama sprecare
buttando in pattumiera quanto ha comprato”.
Ma non è solo attenzione al budget e all'ambiente.
“È anche una questione di gusto:
in nome della varietà dei menù, questa tipologia
di clientela preferisce comprare due confezioni
più piccole, che si consumano con più
facilità e in tempi differenziati”. Anche la varietà
del menù vuole un ruolo, ma non solo.

Progetto moneta elettronica

“Dobbiamo prendere coscienza del fatto che si
stanno affermando stili di consumo diversi,
che toccano la domenica, la sera, gli orari e le
modalità di pranzare e cenare: tutto questo ha
bisogno di essere interpretato in una chiave
corretta e inserito nel nostro tessuto commerciale”.
L'obiettivo è quello di rimanere aperti
24 ore su 24 ore, “una soluzione di sicuro appeal
per le aree di servizio piuttosto che per altri
spazi attualmente occupati da altri operatori
-come i chioschi dei kebab e i camioncini
che vendono panini tutta la notte- segni dell'esistenza
di nuovi bisogni latenti”. Le sfide
vanno ben oltre gli orari. “C'è necessità di flessibilità
e sicurezza e oggi la tecnologia ci consente
di rinnovare il concetto di moneta elettronica.
Per questo, nel 2009, in alcuni Quick

abbiamo l'intenzione di testare carte prepagate
ricaricabili, simili a quelle telefoniche, per il
pagamento di piccole somme, con il duplice
vantaggio di ridurre il rischio di rapine e di ottimizzare
la gestione del pdv. In questo modo,
riusciremo a recuperare ulteriori risorse da
reinvestire sull'assortimento, ad esempio, ampliando
l'offerta di frutta fresca dal confezionato
anche allo sfuso”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome