Sprouts, l’altra faccia del retailer bio Usa

Nata in California, l’insegna sta progressivamente ampliando in tutti gli Stati Uniti, puntando su stile vintage, cibo bio e convenienza spinta, in aperta concorrenza con la formula low price di Whole Foods 365 (da Gdoweek n. 15)

La competizione tra retailer di cibo naturale negli Usa si fa più accesa grazie a un retailer che ha mostrato il tasso di crescita più elevato in tutti gli Stati Uniti in queste ultime stagioni: si tratta di Sprouts Farmers Market, che, con 231 store sparsi in 13 Stati, lancia una sfida aperta a Whole Foods, soprattutto alla nuova insegna low cost 365, lanciata a maggio. Il tutto con un posizionamento di prezzo più conveniente rispetto a  Whole Foods. “Per i consumatori -spiegano da Sprouts- siamo un’opzione facile ed economica relativa a scelte alimentari più salutari, recuperando quel clima da negozio di vicinato che caratterizzava i farmers market di una volta. I nostri store offrono freschi e confezionati di qualità, biologici e naturali, scelte gourmet e free from, prodotte da fornitori locali, il tutto con uno staff capace di consigliare e guidare il cliente in un’esperienza di acquisto gratificante e adatta al proprio budget ”.  Nata nel 2002 a San Diego, la catena ha raggiunto il primo miliardo di dollari di vendite nel 2008, mentre quest’anno gli analisti prevedono il sorpasso dei 4 miliardi, puntando sui freschi, low
prices e servizi alla clientela, in particolare sulla ristorazione, cardine attorno al quale si dipana tutta la politica d’insegna del retailer Usa. Nel biennio 2012-2014, le vendite oltreoceano sono cresciute di oltre il 10% l’anno, dato rilevante in un mercato retail affollato di proposte differenziate, mentre nel 2015 la crescita ha rallentato, attestandosi al +5,8%. Una progressione rapida ottenuta anche attraverso acquisizioni di catene locali con lo stesso posizionamento natural/localista, come Henry’s Holdings, 35 farmers market, 8 Sun harvest Market Stores e Sunflower Farmers market, insegna che campeggiava su 37 stores, ora assorbiti.

Natural old fashioned
Il posizionamento a metà strada tra il vintage e il focus e lo sviluppo su  tutte le tendenze alimentari più recenti, almeno Oltreoceano, ha permesso a Sprouts di scalare le classifiche di gradimento da parte dei consumatori Usa. Punta su una clientela appartenente alla medium/upper class, che vuole aderire a uno stile di vita più salutare,anche a tavola, e cerca di recuperare le radici identitarie della propria comunità locale, pensando a uno store “old fashioned” come elemento di connessione nostalgica tra passato e futuro. “Gli studi compiuti sui nostri clienti -proseguono da Sprouts- indicano che il profilo medio di chi frequenta i nostri punti  di vendita prevede una scolarizzazione superiore alla media, un reddito medio-alto, uno stile di vita più salutare e un’attitudine a una spesa attenta al risparmio nelle scelte. Offriamo 7mila prodotti, tra confezionati e freschi, scelti tra fornitori biologici, o comunque privi di conservanti, additivi, ormoni, antibiotici, oli idrogenati, stabilizzanti e altri prodotti di sintesi”.

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