Surgelati: 1 mamma italiana su 2 li sceglie per l’alimentazione dei figli

Lo svela una ricerca Doxa: promosso il consumo dei surgelati da tutte le mamme intervistate, in virtù, soprattutto, dell’alto contenuto di servizio. La preoccupazione più frequente? Il rispetto della catena del freddo

Leggono attentamente le etichette, sono disposte a pagare di più per i prodotti alimentari che acquistano per i propri figli, somministrano spesso verdura, pesce e frutta e valutano bene varietà e porzioni: il 65% delle mamme italiane sono sempre più attente. Ma cosa pensano dei surgelati? Tutte li scelgono per l’alimentazione dei propri figli e 1 su 2 (51%) lo fa almeno 2-3 volte a settimana. Lo svela una ricerca commissionata a Doxa da Iias (Istituto Italiano Alimenti Surgelati) e presentata nel corso dell’evento “Mamme, Surgelati e Nutrizione”, alla presenza di Claudio Maffeis, Professore di Pediatria all’Università di Verona, e di Vittorio Gagliardi, Presidente Iias, che sono stati “intervistati” dalla chef e mamma d’eccezione, Sonia Peronaci.

L’indagine, realizzata su un campione di oltre 400 mamme con figli tra i 3 e i 14 anni, ha fotografato opinioni, tendenze e frequenza di acquisto dei prodotti surgelati, scelti da circa 4 milioni di famiglie italiane con bambini di questa fascia di età.

“In una dieta, che per i bambini e ragazzi deve contenere soprattutto pesce, verdura e frutta, i prodotti surgelati rappresentano un’ottima alternativa, anche perché le mamme non sempre hanno la possibilità di acquistare prodotti freschi -afferma Claudio Maffeis, professore di Pediatria all’Università di Verona-. Si tratta di prodotti sicuri, che conservano le caratteristiche nutrizionali originarie e contengono soprattutto nel pesce e nelle verdure nutrienti importanti per lo sviluppo come proteine nobili, acidi grassi omega-3, sali minerali e vitamine.”

Ma quali sono i prodotti più scelti? Tra i prodotti maggiormente acquistati dalle mamme per i loro figli ci sono patate (75%, fritte o elaborate), pesce panato (73%), crepes e sofficini (70%) seguiti da verdure naturali (60%) e pizza (59%).  Ma se guardiamo alla frequenza di consumo di surgelati (almeno 2-3 volte a settimana) la classifica cambia e troviamo al primo posto le verdure al naturale e in mix (46%) seguite da primi piatti a base di pasta, contorni, vellutate (35%) e dal pesce al naturale (34%).

Per 6 mamme su 10 i prodotti surgelati sono equivalenti a quelli freschi, ma nel caso di alimenti al naturale, come pesce, carne e verdure, la percentuale di “equivalenza” tra i due alimenti arriva al 70%.  

Tra i plus riconosciuti agli alimenti surgelati 8 mamme su 10 (78% del campione) indicano il fatto di averli sempre a disposizione in freezer. In secondo luogo i surgelati vengono apprezzati dalle mamme perché permettono di variare la dieta anche con prodotti non di stagione (40%), come ad esempio i piselli in inverno. Mentre più staccati, troviamo il fatto che si tratta di un prodotto “porzionato e anti spreco” (13%), che viene realizzato con i massimi standard di sicurezza (13%) e infine il fatto che ha le stesse qualità nutrizionali dei prodotti freschi (11%).

“Gli alimenti surgelati - afferma Vittorio Gagliardi, presidente Iias - hanno proprietà nutrizionali che potremmo definire pari al fresco e in alcuni casi superiori. Prendiamo ad esempio una verdura: tra la sua raccolta e il processo di surgelazione passano poche ore, questo permette di mantenere quasi inalterate le proprietà nutrizionali. Quando invece prendiamo al supermercato la stessa verdura, il tempo intercorso tra la sua raccolta e la messa in vendita può raggiungere anche alcuni giorni di distanza e questo lasso di tempo fa perdere alcune proprietà nutrizionali.”

Le mamme italiane dunque, riconoscono la qualità e le proprietà nutrizionali dei surgelati ma quando acquistano questi prodotti, il principale timore (43% dei casi) è che non sia stata rispettata la catena del freddo.

“Le mamme -prosegue Gagliardi - devono aver chiaro che è nell’interesse di tutti gli operatori, (produttori, trasportatori e distributori) garantire la qualità del prodotto e rispettare la Catena del Freddo. Per questo motivo ognuno di loro è chiamato a seguire le norme vigenti e a usare gli strumenti a sua disposizione per controllare che le procedure vengano eseguite in maniera corretta. Il consumatore dal suo lato può fare alcune verifiche per accertarsi che il prodotto non sia stato scongelato: il prodotto non deve essere completamente ammassato, la confezione deve essere integra e non deve essere parzialmente o totalmente ricoperta di brina e, una volta aperta la confezione, il prodotto non deve mostrare evidenti segni di scongelamento. Queste piccole accortezze possono aiutare a fugare i dubbi delle mamme”.

Infine, tra i fattori citati nella ricerca BVA Doxa-Iias ne figurano alcuni che meritano un chiarimento: 1 mamma su 10 pensa ancora (sbagliando) che nei surgelati ci siano i conservanti. “L’unico conservante presente nei prodotti surgelati è il freddo, che garantisce a questi prodotti –conclude Gagliardi– una lunga conservazione. In un prodotto surgelato, per legge, non si possono aggiungere conservanti”.

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