La sharing economy di Karma Closet

    • Università: Università commerciale Luigi Bocconi
    • Docenti:

      Sandro Castaldo

    • Studenti:

      Flaminia Lentini, Thomas Lizzi, Sofia Lombardi Borgia, Marco Parrino, Diletta Schito, Claire Scotto

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    Karma Closet è un punto di vendita in cui è possibile acquistare un capo in due differenti modalità: la principale prevede lo scambio di un proprio abito o accessorio con un altro dello stesso valore monetario; per ragioni economiche, si è previsto di affiancare una seconda modalità che comprende il tradizionale metodo di pagamento. Al vestito che il cliente porterà in negozio per effettuare lo scambio, è applicato un costo di pulitura e di eventuale ricondizionamento a suo carico. Inoltre, è possibile beneficiare di questi servizi indipendentemente dallo scambio, pagandone il costo. Analisi quantitative effettuate su 157 persone, mostrano che il target di riferimento è quello femminile di fascia tra i 15 e i 24 anni, poiché maggiormente disposto a scambiare i propri vestiti con persone sconosciute.

    La vera novità è l’esperienza che la cliente vivrà all’interno del punto vendita, progettato come se fosse la “cameretta dell’amica”: l’intento è di immergere le persone nel periodo dell’adolescenza, in cui la cameretta rappresenta un rifugio dove condividere momenti e scambiarsi vestiti. Il negozio è strutturato in un’ampia area centrale: una zona bar e caffetteria, con tavolini per consumare comodamente caffè, tè, pasticcini e torte. A seguire, sono collegate due stanze con due stili differenti per personalità diverse: al loro interno, i capi saranno posizionati in armadi con ante aperte. In più, per mettere a proprio agio le clienti, ci saranno letti, pouf, scrivanie e specchiere tavolo per prove make-up. Per creare un’atmosfera friendly, rilassata e ricreare le tipiche attività vissute tra amiche, sono messe a disposizione delle riviste di moda e di gossip, tanti smalti, acetone e delle bustine monouso con lime per le unghie e dischetti di cotone. Nella fase di avvio dell’attività si acquisteranno i vestiti in mercatini, fiere e grossisti specializzati. Anche i clienti del negozio potranno contribuire all’approvvigionamento, cedendo i propri capi al punto vendita. In entrambi i casi, i capi saranno selezionati a seconda della domanda e dei trend del momento. I prodotti offerti sono prevalentemente vestiti, magliette, felpe, maglioni e borse, con un prezzo compreso tra 0- 200 euro, come emerge dal questionario.

    Per quanto riguarda la location si è scelto Milano, città dinamica e attenta al cambiamento che rappresenta un ottimo punto di partenza per testare questo nuovo concept. In particolare, si è individuato il quartiere Isola, noto per lo spirito anticonformista e per essere punto di riferimento della moda alternativa e giovanile. Il focus della strategia è sulla comunicazione. Si promuovono attività di digital marketing, con creazione di un profilo Facebook e Instagram in cui verranno postate le foto dei capi di maggior tendenza. Con lo scopo di invogliare le clienti a portare i vestiti in negozio, tramite questi profili sono lanciate delle promozioni ad hoc. Si vuole coinvolgere dei social influencer per il loro impatto significativo sul comportamento degli adolescenti e sull’immagine del punto vendita. Si prevede la creazione di una carta fedeltà, con cui le clienti potranno ricevere degli sconti in relazione al numero di acquisti effettuati; questo è anche un importante elemento informativo per il punto di vendita, poiché consente di analizzare le abitudini di acquisto delle clienti. Contestualmente, si creerà un logo del negozio, simbolo di appartenenza e di riconoscibilità che sarà stampato su adesivi, distribuiti in punti strategici (bar, locali, scuole e università) per rafforzare la notorietà di Karma Closet.

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