Save: supermercato e ristorante solo con cibi prossimi alla scadenza

    • Università: Bocconi
    • Docenti:

      Sandro Castaldo

    • Studenti:

      Celani Giorgio, Jaganathan Kowshika, Paleari Alice, Pasquali Giovanni, Romagnosi Francesco, Spinelli Lorenzo

    A cura di: Raffaella Pozzetti

    L’idea alla base di Save nasce dall’esigenza di far fronte ad una problematica di interesse globale quale lo spreco alimentare, i cui dati certificano la necessità di agire con urgenza sia a livello internazionale che locale. Nel mondo, infatti, più di un terzo del cibo prodotto viene sprecato, per un totale di 2.5 miliardi di tonnellate a livello complessivo, con il conseguente spreco delle risorse impiegate per produrlo: acqua, terra, energia, lavoro e capitale.
    Oltre a questi dati, a guidare il progetto vi è anche una crescente sensibilizzazione e consapevolezza sul tema, riscontrabile in particolare nelle nuove generazioni.

    Il progetto Save prevede dunque la realizzazione di un punto di vendita suddiviso in due aree: un supermercato di 1600 mq al piano terra e un ristorante di 760 mq al primo piano.
    Tutti i prodotti venduti all’interno del supermercato e utilizzati dal ristorante saranno materie prime deperibili prossime alla data di scadenza e, nel quinquennio in analisi, ci verranno fornite da un unico fornitore. La scelta di tale partner è ricaduta su Esselunga per un duplice motivo; da un lato per la sua elevata capillarità distributiva e dall’altro per l’impegno verso la sostenibilità che caratterizza l’intero gruppo.
    Con riferimento al target, un’indagine qualitativa ha evidenziato come la fascia giovane sia quella maggiormente attenta alla sostenibilità e alla lotta agli sprechi, e per questo motivo potenzialmente più attratta dall’offerta di Save. Quest’ultima si rivolge dunque ad una clientela relativamente ampia tra i 16 e i 50 anni, con un focus particolare verso studenti e giovani lavoratori, i quali oltre a essere più sensibili al tema, appaiono anche maggiormente propensi a pasti rapidi.

    La scelta di Milano come location è apparsa relativamente semplice: il capoluogo lombardo ha infatti recentemente vinto l’Earthshot Prize grazie ai suoi hub contro lo spreco alimentare, rivelandosi così come la città idonea ad ospitare il punto di vendita.
    In particolare, Save sarà collocato nella zona di Porta Garibaldi, la quale rappresenta da anni un punto di snodo della metropoli milanese e un’area in continuo sviluppo.

    Per quanto concerne l’assortimento, questo sarà caratterizzato da un ampio turnover con l’intento di adattarsi alle materie prime che verranno quotidianamente ricevute dal partner Esselunga. Il supermercato sarà comunque suddiviso in quattro macro-reparti: panetteria, frutta e verdura, carne e pesce, latticini. I prezzi del supermercato saranno pari ai due terzi del normale prezzo praticato da Esselunga.
    Il ristorante presenterà invece un menù fisso con 5 piatti dal prezzo di 15 euro, il quale cambierà ogni giorno, in base agli ingredienti a disposizione.

    Anche le strategie di approvvigionamento e logistica in uscita saranno impostate in un’ottica di eliminazione degli sprechi. Le materie prime, rappresentate esclusivamente da prodotti prossimi alla scadenza, saranno infatti reperite da 12 supermercati Esselunga situati nei pressi del punto di vendita. Inoltre, qualsiasi eccedenza del supermercato Save verrà donata al Banco Alimentare di Milano.

    A supporto del lancio e della crescita di Save, verranno intraprese delle campagne promozionali sia sui social network, attraverso anche la collaborazione con chef in camicia, sia tramite cartellonistica posizionata in punti strategici quali università e città studi.
    La collaborazione con chef in camicia prevedrà inoltre un’esperienza di live cooking all’interno del ristorante, la quale avrà luogo con cadenza settimanale.
    Sarà inoltre prevista una tessera fedeltà ‘UniSave’ a beneficio degli studenti universitari, la quale garantirà un pasto omaggio ogni 10 consumazioni.

    Approccio finanziario
    Si stima di rientrare dall’investimento nel corso del terzo anno. Il primo biennio sarà infatti caratterizzato da perdite di esercizio pari rispettivamente a 515.037 euro e 257.631 euro, con valori negativi di Ros e Romi.
    A partire dal terzo anno, la crescita della domanda sia per il supermercato che per il ristorante si tradurrà in un aumento del fatturato che ci si attende raggiunga la cifra di 2.245.875 euro, portando così ad un utile di esercizio netto di 30.953 euro.
    Ros e Romi si attesteranno intorno a valori pari rispettivamente all’1,38% e 21,32%.
    Dal terzo esercizio in poi viene inoltre stimata una crescita progressiva che porterà ad un utile netto pari a circa 363.162 euro nel 2025. In conclusione, il progetto Save ha l’intento di collocarsi all’interno della filiera alimentare italiana in un’ottica di economia circolare, garantendo una nuova valenza economica a materie prime che verrebbero altrimenti gettate o direttamente donate.

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