Uncommon Store a Seoul, il super contactless del futuro targato Hyundai

uncommon store Seoul
Uno store digitalizzato, nel quale si compra e si paga via QrCode, per una clientela composta soprattutto da nativi digitali, alto spendente e molto digitalizzata (da Gdoweek n. 17, 2021)

Atmosfere futuristiche, tecnologie avanzate a ogni passo e dominio dei colori arancio e argento per un ambiente che non prevede la presenza di personale, non ha casse e prevede pagamenti digitali. Sono queste le caratteristiche principali di Uncommon Store, negozio di recente apertura ubicato al sesto piano del nuovo department store The Hyundai Seoul, realizzato nella capitale della Corea del Sud.

Uncommon Store si trova al quarto piano del department store The Hyundai Seoul, a Seoul, Corea del Sud, in un quartiere business

In uno spazio di soli 33 metri quadrati (una dimensione all’incirca doppia di un tradizionale punto di vendita metropolitano specializzato in vending), parliamo di uno store contactless che propone una scelta tra circa 200 prodotti, snack compresi.

Lo spazio è stato progettato dallo studio di architettura locale Atelier Archi@Mospher, che ha curato in particolare l’illuminazione per offrire allo store un’ambientazione retro-futuristica, una dimensione che nasce dalla combinazione tra un diffuso impiego di soluzioni digitali (QrCode, AI) e una forma ovale che richiama i cinturini al neon in voga negli anni Ottanta. Dallo studio di architettura fanno anche sapere di aver avuto come bussola del lavoro la volontà di garantire un’esperienza appagante per i consumatori, dopo aver riscontrato che spesso le soluzioni tecnologiche adottate nel retail vengono percepite come fredde. Per questo si è deciso di mettere in campo una massiccia campagna di comunicazione sui social network, anche attraverso iniziative di infotainment. La conferma di Uncommon Store di essere un negozio del futuro deriva dal fatto che, per effettuare gli acquisti, occorre scaricare l’app sul proprio telefonino, in modo da eseguire la scansione per entrare e per pagare gli acquisti. Infatti, non sono accettati pagamenti né in contanti, né tramite sistemi più tradizionali: si può esclusivamente ricorrere al QrCode.

Il ricorso a sistemi di intelligenza artificiale consente inoltre di memorizzare gusti e abitudini del singolo consumatore, in modo da offrirgli una selezione mirata dei prodotti scelti durante il suo percorso di acquisto. Non solo: una rete diffusa di sensori consente al negozio di fornire risposte in tempi rapidi. Si tratta di soluzioni realizzate da Hyundai Department Store Group (una delle tre grandi catene coreane di department store, con Lotte Department Store e Shinsegae), in collaborazione con Aws-Amazon Web Services. Del resto, la stessa Amazon è tra le società maggiormente impegnate nelle nuove frontiere del commercio, avendo realizzato, tempo fa, il primo modello di supermercato senza casse, con il personale presente per facilitare l’esperienza fai da te del consumatore, che può godere di un’esperienza personalizzata, grazie ad algoritmi di deep learning, tecnologia che consente agli hardware di apprendere in autonomia.

“Il risultato è uno spazio futuristico, con richiami al passato che si adatta ai nuovi trend estetici, culturali e di design grazie al massiccio impiego di tecnologia”, sintetizzano dallo studio Archi@Mosphere. Quale, quindi, il target cui si rivolge Uncommon Store? Per lo più è costituito da giovani nativi digitali, che appartengono a una fascia alto spendente e fortemente digitalizzata che vive il quartiere per le attività professionali, vista la folta presenza di banche e compagnie assicurative.

I giornali coreani hanno accolto con un misto tra curiosità e diffidenza la nuova iniziativa: viene sottolineato il carattere altamente innovativo dell’iniziativa e i suoi costi ridotti di gestione, oltre al fatto che le dimensioni limitate consentono -soprattutto finché permarranno le restrizioni legate al Covid- ingressi contingentati; a ciò si aggiunge la capacità di generare affari anche nel week-end, quando il quartiere è scarsamente popolato.

Anche se in realtà il successo dell’iniziativa e la sua replicabilità, non sarà misurabile solo con il giro d’affari prodotto, ma anche con il tasso di soddisfazione della clientela.

Questo sembra l’obiettivo prioritario di questa iniziativa pilota, che sarà estesa su larga scala solo se il modello sarà apprezzato dai consumatori.

da Gdoweek 17, 15 novembre 2021

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