United Colors of Benetton sperimenta il metaverso

In occasione della Milano Fashion Week, United Colors of Benetton ha adattato il punto di vendita di Corso Vittorio Emanuele allineandolo al metaverso

In occasione della Milano Fashion Week, la settimana milanese dedicata alla moda, l'insegna United Colors of Benetton ha adattato il punto di vendita meneghino di Corso Vittorio Emanuele allineandolo al metaverso, anticipando di fatto il concept store di ultima generazione del marchio. Sempre più insegne provano a sperimentare questo nuovo approccio come raccontato in questo articolo su Mark Up.

Anche Benetton guarda con estremo interesse alla nuova generazione di realtà virtuale, in cui le nuove tecnologie renderanno l'interazione online sempre più simile a quella vissuta nel mondo reale. Il metaverso ha, infatti, importanti potenzialità dal punto di vista mediatico e creativo. Il negozio milanese adotterà però un nuovo approccio che consentirà ai clienti non tanto di acquistare prodotti ma di partecipare a esperienze di gioco per accumulare codici QR utili per gli acquisti nei negozi fisici del brand.

Nel corso della settimana della moda il punto di vendita è stato ridecorato di rosa, dalle vetrine agli interni del negozio stesso, dagli appendiabiti agli scaffali, per sottolineare le sfumature dei capi Benetton.

Le dichiarazioni

Vogliamo capovolgere l'esperienza immersiva -afferma Massimo Renon, amministratore delegato di Benetton Group-. Chi visiterà il nostro negozio di Milano in Corso Vittorio Emanuele potrà immergersi in un mondo in cui realtà fisica e connessione digitale si fondono in un'esplosione di creatività, colore e suono”.

Siamo uno dei primi brand a sperimentare un modello omnicanale distribuito, che crei una relazione circolare tra il mondo fisico e il metaverso -spiega Antonio Patrissi, chief digital officer di Benetton Group-. L'obiettivo è offrire un legame dimensionale tra presente e futuro, reale e virtuale, attraverso una brand experience sempre più immersiva e, soprattutto, in sintonia con il linguaggio dei giovani”.

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