65 anni e sguardo al futuro per VéGé, gruppo di riferimento per la gdo in Italia. Entro il 2030 VéGé punta a diventare co-leader della gdo italiana, con il target di fatturare oltre 20 miliardi di euro: “Leadership quantitativa, sviluppo ed imparzialità nelle nostre decisioni -sottolinea Edoardo Gamboni, direttore commerciale di Gruppo VéGé-, si confermano ancora driver della stagione 2025. Difatti prosegue per Gruppo VéGé la fase di ulteriori investimenti, con ulteriori nuove 60 aperture, fra ipermercati, supermercati, cash&carry e negozi specializzati drug, oltre a 95 grandi ed impattanti ristrutturazioni, con il debutto in aree geografiche del Paese che sinora non vedevano le insegne di gruppo VéGé”. Non solo: “Abbiamo definito un piano strategico, chiamato VéGé 2030 -evidenzia Giovanni Arena, presidente del gruppo-, identificando la strada che dovrebbe portarci ad essere sul podio dei gruppi del retail italiano”. Oggi, VéGé è il quarto distributore nazionale, con una quota di mercato del 8,1% (dati Niq) e una rete di 3.378 store in tutta Italia.
31 soci, più canali che operano con diverse insegne
VéGé riunisce 31 imprese multicanali che operano con ipermercati, super, superette, superstore, cash&carry ed eCommerce. La strategia del Gruppo punta su tradizione, innovazione, digitalizzazione ed espansione della rete di vendita, con attenzione a garantire la qualità dei prodotti e la convenienza per i consumatori. Tutti i soci godono della propria autonomia imprenditoriale nella gestione delle varie insegne con cui VéGé opera, passando per la mdd e le promo, continuando con le attività di marketing. Un modello che parte dalla consapevolezza dell’importanza del legame con i vari territori che hanno le imprese socie. Da sottolineare “la straordinaria capacità degli imprenditori di essere sempre stati antesignani -commenta Giorgio Santambrogio, l’Ad-. Sia nei format, avendo sostanzialmente inventato i discount e i cash&carry in Italia, sia nella comunicazione, primi ad essere in comunicazione su Carosello e creatori dei famosissimi bollini VéGé. Ma è nella tecnologia che VéGé è sempre stata un passo avanti, avendo sostanzialmente inventato il c-crm a livello nazionale”.
La storia di VéGé, dall’Olanda all’Italia
Le radici di VéGé affondano nell’olandese Verkoop Gemeenshap (Vendere insieme): nel 1925 a Breda, Theo Albada Jeigersma aprì il primo negozio di generi alimentari. Poi in Italia nel 1959 la creazione della prima associazione volontaria, che univa diverse centinaia di punti di vendita in una comune insegna. Da lì la crescita. Nel 2023, il gruppo entra nel Registro speciale dei marchi storici di interesse nazionale del ministero delle Imprese e del made in Italy. Non solo storia ma anche modernità: sempre nel 2023 VéGé produce il primo nft della gdo italiana. Gruppo VéGé ha anche portato avanti iniziative sociali legate al mondo della scuola e dello sport.
Una crescita ininterrotta da 10 anni
Il gruppo registra crescita continuativa da 10 anni. Nel 2023 VéGé ha registrato un fatturato di 13,7 miliardi di euro (+9,4% a/a). Con questi numeri il retailer prevede di chiudere l’anno con un fatturato di oltre 15 miliardi (con un incremento stimato superiore al 10%). Gli investimenti del 2024 si sono assestati a 380 milioni di euro, con l’apertura di 79 nuovi punti di vendita.
Nuove regole con l'idm nel segno della concretezza
"Il nostro focus rimane quello di crescere e fare sviluppo, anche se con impegni diversi rispetto al passato, visto che tutto è cambiato e oggi agli imprenditori di successo serve un mix di valori che comprendono coraggio, audacia, passione e presenza fisica", precisa il direttore commerciale Edoardo Gamboni, sottolineando come le promesse fatte nel 2024 siano state mantenute. "Quest'anno abbiamo aperto 70 nuovi store e ristrutturato in chiave moderna molti negozi, l'obiettivo del 2025 è aprire 80 nuovi negozi, oltre alle ristrutturazioni. Siamo gli unici che aprono ipermercati e con un certo successo; abbiamo registrato oltre 44 miliardi di euro di concentrato nazionale solo in sede, un processo in crescita che si è contraddistinto anno in anno, ma serve anche altro. I tempi sono ormai maturi per definire meglio alcune situazioni -continua Gamboni: penso all'introduzione della reciprocità amministrativa, alla riduzione dei termini di liquidazione di poste differenti, da allineare ai termini di legge, l'obbligatorietà dei piani promozionali nazionali, come ha già fatto qualche nostro socio. In altre parole, chiediamo regole di ingaggio chiari a fronte di contratti della durata di 12 mesi, data sharing esteso perimetro a tutti i fornitori. Oltre ad aggiungere che dal 2025 entreremo anche in Toscana. Tutte strategie e operazioni che vanno nel segno della concretezza, che speriamo diventi un terremo sempre più comune con tutti i nostri 508 fornitori".
Nuovi soci
In chiusura di convegno, il presidente Giovanni Arena ha dichiarato ufficialmente (notizia che il mercato conosceva già) che dal 1 gennaio 2025 anche la General Trade della famiglia Cassano con la sua insegna non food Happy Casa entra come socio in Gruppo VéGé.