Zalando: i criteri progettuali di circolarità nel fashion

Courtesy of Zalando image_pool_fashion_general_fashion_10_16_9
I nuovi parametri mirano ad andare oltre il concetto di sostenibilità, tenendo in considerazione ogni momento del ciclo di vita del prodotto

Come indicato dal Sustainability Progress Report del 2021, negli ultimi due anni Zalando ha messo le basi della circolarità con l’obiettivo di estendere la vita di 50 milioni di prodotti di moda entro il 2023. Laura Coppen, head of circularity a Zalando, spiega i nuovi criteri progettuali di circolarità introdotti dalla società, e che permetteranno la standardizzazione di prodotti ideati per la circolarità dai 5.800 brand partner presenti sulla piattaforma Zalando, consentendo così 48 milioni di clienti di scoprire prodotti più sicuri, duraturi e riciclabili.

Secondo Coppen, il design circolare è necessario nel settore della moda perché la fase di progettazione e produzione del ciclo di vita di un prodotto ha un fortissimo impatto ambientale. Questa prima fase, dalla scelta dei materiali fino ai processi produttivi, può impattare in maniera significativa sull’ambiente, con potenziali ripercussioni sull’intero ciclo di vita dei prodotti. Grazie all’applicazione dei criteri progettuali di circolarità, i designer possono però cambiare il modo in cui danno vita ai prodotti; inoltre i criteri consentono di definire un quadro chiaro per i brand intenzionati a vendere e promuovere questi prodotti sulla piattaforma di Zalando.

"Negli ultimi anni - osserva Laura Coppen - è nettamente migliorata la conoscenza di cosa l’economia circolare può offrire al mondo dell’industria e in particolar modo al settore della moda. Nuovi modelli di business si stanno diffondendo sempre più rapidamente, come il commercio online dell’usato, la moda a noleggio e le infrastrutture di riciclo. L’ultimo tassello mancante è proprio quello del design circolare". Per fare questo ulteriore passaggio, Zalando pensa che sia necessaria una riqualificazione non solo dei designer, ma anche di tutta la catena di produzione, con lo scopo ultimo di rivoluzionare il processo di realizzazione dei prodotti. L'idea di base è che, se i prodotti sono pensati per durare a lungo, sosterranno meglio modelli di business circolare, come la moda a noleggio e l’assortimento di prodotti di seconda mano.

Zalando, da anni partner della società circular.fashion, recentemente si è focalizzata sullo sviluppo della collezione redeZIGN di Zalando, per la quale l’azienda ha offerto una formazione condotta dalla stessa circular.fashion a più di 200 colleghi, tra cui i designer della collezione e i buyer, e ha testato i criteri progettuali di circolarità in modo tale da renderli modulari e disponibili per tutti i brand. Zalando ha adattato i criteri proposti da circular.fashion ai criteri di sostenibilità già esistenti e ha fornito così ai brand un’uniformità in termini di requisiti, mantenendoli accessibili a tutti (per esempio, focalizzandosi sui materiali più utilizzati).

I criteri sono stati concepiti sulla base di tre strategie coerenti con le linee guida del design circolare della Fondazione di Ellen MacArthur. La Strategia 01 consiste nel fatto che i materiali utilizzati per i prodotti siano sicuri, riciclabili e/o rinnovabili; la Strategia 02, invece, attesta che i prodotti siano realizzati per durare di più, essere riparabili ed eventualmente dotati di passaporti digitali per il monitoraggio attraverso modelli di business circolare; la Strategia 03, infine, si concentra sul fatto che questi prodotti sono ‘fatti per essere usati di nuovo’, ovvero per essere riciclati o rigenerati in nuovi materiali quando raggiungono la fine del ciclo di vita.

"Per i nostri clienti - continua Coppen - ciò significa poter scoprire e comprare un prodotto realizzato da materiali certificati, resistente nel tempo, e destinato, auspicabilmente, ad avere un valore di rivendita maggiore proprio per il fatto che la durabilità persiste attraverso una serie di cicli di vita di proprietà. Infine, i clienti possono essere certi che il prodotto finisce sempre per diventare un nuovo prodotto o materiale di riciclo". I criteri progettuali di circolarità verranno utilizzati non solo per le etichette di Zalando, ma anche per quelle dei brand partner.

Tali criteri sono inoltre in linea cone con la Strategia Tessile dell’Ue; nello specifico, Zalando vuole contribuire attivamente allo sviluppo di questi criteri europei nel mondo della moda: "Crediamo che la digitalizzazione delle informazioni di sostenibilità dei prodotti sia la chiave di volta che incoraggerà i consumatori a comprare in modo più sostenibile - aggiunge l' head of circularity a Zalando -. Adotteremo dunque con piacere il passaporto digitale per i tessuti, come già implementato nella collezione redeZIGN".
Al momento i brand possono soddisfare i criteri sulla base di un’autodichiarazione, poiché non sussistono ancora, a livello settoriale, standard per la progettazione circolare, ad eccezione dell’approccio C2C- progettazione rigenerativa, già accettato come parte integrante delle misure di sostenibilità: "Esistono ad oggi certificazioni e standard per il primo principio riguardante materiali e processi produttivi, ma non ancora per la durabilità e la riciclabilità: è un punto a cui circular.fashion sta lavorando".

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome