Amazon lancerà una propria linea di abbigliamento

Questa l’ipotesi avanzata dal vicepresidente clothing di Amazon Fashion, Jeff Yurcisin. Una private label a completamento dell’offerta moda online, venduta a prezzo pieno.

Fategli intravedere uno spazio e lui arriverà a colmarlo. Questo è Amazon, che stando a quanto annunciato da Jeff Yurcisin sta valutando il lancio di una propria linea di abbigliamento, con l'intento di sopperire ai gap del suo marketplace online nel comparto moda.

Il vicepresidente clothing di Amazon Fashion ha spiegato nel corso del WWD Apparel and Retail CEO Summit che i clienti appassionati di moda rappresentano una parte importante del business del colosso statunitense. Quando questi ultimi tuttavia non trovano sul sito e-commerce i prodotti di loro interesse, principalmente perché alcuni brand del fashion scelgono di non vendere con Amazon, la loro ricerca di tali articoli prosegue e continuano a volerli.

amazon_fashionAlla luce di questa considerazione, il big di Seattle ha deciso di rispondere a tale esigenza con una private label capace di fornire una propria versione alternativa a quella assente sulla piattaforma. In proposito, Yurcisin rassicura che Amazon, la cui divisione Fashion intercetta circa 40 milioni di clienti Usa all’anno, seguirà i trend standard dell’industria retail, operando esattamente come gli altri player, ovvero comprando “a prezzo pieno e cercando faticosamente di vendere sempre a prezzo pieno”.

L’idea, va da sé, è quella di non alienarsi i partner già presenti sul marketplace della moda, come Calvin Klein e Levi’s, lasciando aperto l’ingresso anche a quei venditori che sono restii a utilizzare il canale di Jeff Bezos, a causa della sua fama da “margini bassi e aggressivo taglio dei costi”.

amazon_made in ItalyCon questa nuova evoluzione di business, che segue una costante espansione orizzontale (dall’artigianato Made in Italy al b2b), assumono diversa concretezza anche le parole di Francois Nuyts, Country Manager di Amazon Italia e Spagna, che nel corso del 9° Consumer & retail summit aveva infatti citato il comparto fashion come uno di quelli con più ampi margini di sviluppo.

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