Conad Adriatico: ecco i perché della crescita

Antonio Di Ferdinando, Dg di Conad Adriatico
Antonio Di Ferdinando, Dg di Conad Adriatico

Conad Adriatico Logodi Raffaella Pozzetti

Un giro d'affari di 962,8 milioni di euro (+4% rispetto al 2014) e un utile netto di 4,7 milioni di euro: queste le principali evidenze della presentazione dei dati di bilancio 2015 di Conad Adriatico, svoltasi alla presenza dei soci, nella sede Conad di Monsampolo del Tronto (Ap). Risultati sopra la media, nel mondo Conad e nel settore della distribuzione alimentare. Comparto che lo scorso anno ha chiuso con un leggero decremento rispetto al 2014, a valore omogeneo, pari al -0,03% delle vendite della grande distribuzione (Bilancio di esercizio 2015 Conad Adriatico su dati Nielsen). Per un picco leggermente negativo, nelle vendite totali nella gdo, soprattutto al sud, che si attesta su un -0,39%.

Antonio Di Ferdinando, Ad di Conad Adriatico
Antonio Di Ferdinando, Ad di Conad Adriatico

Come ha fatto, allora, Conad Adriatico a portare a casa questi risultati? La ragione, secondo il management, è da ricercasi nel nuovo posizionamento che l'insegna si è data, e che ha cominciato a costruire negli ultimi 5-6 anni. Confema Antonio Di Ferdinando, ad e direttore generale della cooperativa: “Riusciamo ad essere differenzianti in primo luogo sui freschi, la cui incidenza sui nostri punti di vendita, oggi, è del 60%, contro una media Conad del 40%”. Si è lavorato anche alla riduzione e riorganizzazione degli assortimenti investendo con forza, contestualmente, sull'efficientamento dell'azienda attraverso i sistemi informatici. Ultimo tassello, non meno importante, la formazione. Continua Di Ferdinando: “In 6 anni, abbiamo erogato 33.000 giornate formative, intervenendo su tutti i livelli, e coinvolgendo tutti i dipendenti dell'insegna”.

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