Nasce il Barilla Center for Food & Nutrition

Un luogo dove formulare proposte e raccomandazioni concrete ai policy maker e alle istituzioni sulle tematiche relative all’alimentazione, della nutrizione, in relazione a persone, ambiente, scienza ed economia. Nasce con questi obiettivi il Barilla Center for Food & Nutrition, presentato oggi a Milano, che raccoglie nel suo advisory board tra i migliori scienziati ed esperti in ogni campo attinente il futuro del pianeta: Barbara Buchner, ricercatrice dell’Iea (International environment agency) di Parigi, Mario Monti, economista, Gabriele Riccardi, endocrinologo, Camillo Ricordi, chirurgo e scienziato, Joseph Sassoon, sociologo e Umberto Veronesi, oncologo. La responsabilità operativa del Barilla Center for Food & Nutrition è stata affidata a Valerio De Molli (managing partner, The European house-Ambrosetti) e al gruppo di Lavoro a esso collegato.
“Come industria alimentare –dichiara Guido Barilla, presidente dell’azienda- siamo consapevoli che il cibo e la nutrizione sono e saranno sempre più temi fondamentali per l’umanità intera. Il nostro senso di responsabilità ci ha portato a riflettere su cosa fosse meglio fare per realizzare qualcosa di realmente significativo e quindi abbiamo creato questo Centro, che si avvale di persone straordinarie, in grado di dare risposte concrete a problematiche che attendono urgenti risposte, basate su equità ed efficienza”.

L’acqua, prezioso bene di tutti
Un primo lavoro del Barilla Center for Food & Nutrition analizza le problematiche inerenti a un bene prezioso e non riproducile: l’acqua. Tra le raccomandazioni emerse vi sono quella di ridurre il consumo e l’inquinamento dell’acqua impiegata, investendo allo stesso tempo in progetti che promuovano l’uso equo e sostenibile dell’acqua, per garantire l’accesso all’acqua nel mondo. Ma anche quello di ridistribuire la localizzazione delle coltivazioni, dare un valore economico
all’acqua, ripensare gli stili di vita per limitare l’emergenza idrica nel mondo.
Dal canto suo, Barilla ha dichiarato che, con opportune modifiche agli impianti industriali, ha ridotto il consumo di acqua del 35% in Italia e del 15% nelle altre unità produttive all’estero.

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