Affari in crescita nei supermercati

Nell'ultimo bimestre 2007 il giro d'affari di Iper e Supermercati ha mostrato un andamento soddisfacente. Secondo Vendite Flash, il bollettino del Centro Studi di Unioncamere dedicato al monitoraggio bimestrale della Grande distribuzione organizzata, il fatturato nel periodo è cresciuto del 3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, confermando il ritmo del 2007 (+2,8%).
A sostenere i volumi di vendita sono state soprattutto le nuove aperture, con miglioramenti prossimi al 5%. Gli esercizi della rete preesistente hanno invece registrato una contrazione vicina al 4%.
La crescita del giro d'affari ha beneficiato dell'aumento del costo della spesa, che ha raggiunto nel 6° bimestre un tasso del 2,2%, in ulteriore accelerazione rispetto all'1,7% del 5° bimestre. In alcuni casi gli aumenti di prezzo hanno condizionato i volumi di vendita. Ciò è successo soprattutto nel segmento del Largo consumo confezionato (in particolare, nel Fresco e nella Drogheria alimentare), dove si sono concretizzate le sollecitazioni provenienti dai mercati internazionali delle materie prime.

I rincari più marcati
Tra novembre e dicembre scorsi, al Fresco spetta il tasso di crescita dei prezzi più alto, con un 4,1% che conferma la dinamica già registrata nel bimestre precedente. All'interno del reparto si registrano, in particolare, i rincari del latte fresco e dei formaggi, aumentati su base tendenziale poco più del 5%, del latte Uht e del burro, in crescita del 10% e del 15% rispettivamente.
A dare sostegno ai listini dei prezzi sono anche i derivati dei cereali, in particolare le farine, che mostrano un rincaro superiore al 15%, e la pasta di semola secca, che aumenta oltre il 10%. Nettamente più contenuto il maggior costo dei generi sostituivi del pane, in crescita del 3% circa. Vi sono poi gli oli di semi, che nel 6° bimestre costano al consumatore un 10% in più rispetto all'anno precedente. Unioncamere sottolinea che entrambi i reparti riflettono sollecitazioni provenienti dai mercati internazionali delle materie prime cerealicole. Mercati che potrebbero continuare a porre sotto pressione gli equilibri di bilancio delle imprese e delle famiglie.

I fatturati regione per regione
Nel 6° bimestre, ad eccezione della Sardegna, tutte le regioni hanno messo a segno aumenti del fatturato. Il tasso di incremento più elevato è stato quello del Trentino Alto Adige (+5.4%), seguito dalle Marche +(4.7%). Una dinamica del fatturato superiore al 4% si è riscontrata anche in Emilia Romagna, mentre in Veneto l'aumento registrato è del 2,1%. Al Centro si segnalano buone performance commerciali in Toscana e Lazio (intorno al 3%), mentre meno brillante è la crescita in Umbria ferma all'1%. Relativamente al Nord-ovest, il Piemonte ha viaggiato intorno al + 2%, mentre più modesto è il risultato della Lombardia, che non ha superato l'1%. Nel Sud e nelle isole alla significativa flessione registrata dalla Sardegna si contrappone il vivace andamento di Campania e Calabria, con il 3,5% circa. Le performance di Puglia e Sicilia si pongono sotto la media nazionale, con tassi di crescita compresi tra l'1% e l'1,5%.

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