Aldo Sutter Ibc: è l’epoca della discontinuità. Senza crescita per ora

Viviamo in un periodo di discontinuità. Una stagione politica si è chiusa e anche il modello di crescita dell'Italia va ripensato completamente. Anche se non è tanto chiaro quando si potrà riparlare di crescita, visto che all'tassemblea di Ibc, l'associazione dell'industria dei beni di consumo presieduta da Aldo Sutter (nella foto) dove la parola disconuità è stata tra le più pronunciate dai relatori, Enrico Giovannini, presidente dell'Istat, ha dato numeri niente affatto rassicuranti: nel giro di due mesi e mezzo l'Italia ha una diminuzione acquisita del Pil dello 0,5%. Di previsioni per fine anno Giovannini non ne ha fatte, ma quelle dei più accreditati organismi internazionali le fanno variare dal -2 al -4%, dati che di per sé vanificherebbero sia la discesa dello spread Bund-Btp sia le manovre da cavallo varate negli ultimi 12 mesi.

Consumi, idm e gdo
Manovre che peraltro non sono ancora terminate, dato che in autunno si arriverà a un corposo aumento delle aliquote Iva, con effetti ulteriormente negativi sui consumi.
All'assemblea però non si respirava un clima del tutto negativo: ad esempio il director di McKinsey, Yoram Gutgeld, ha messo in luce che a differenza di quanto accaduto nel 2008 quando la crisi economica era globale, oggi riguarda solo alcuni paesi; questo significa che abbiamo tutte le possibilità per intervenire sui fenomeni esogeni ed endogeni che l'hanno provocata e che le esportazioni potranno portare un po' di sollievo ai conti nazionali.

Soldi prestati solo ad aziende in ottima salute
Per il direttore generale di Intesa Sanpaolo, Gaetano Micicché, è prevedibile una maggiore apertura al credito e un allentamento sui tassi nei prossimi mesi, anche se, lo ha detto senza giri di parole, i soldi verranno prestati solo ad aziende in ottima salute e possibilmente di dimensione più media che piccola.
Tirando le fila di un successivo dibatti tra rappresentati dell'industria e della distribuzione, che ha visto fasi molto accese soprattutto quando si è parlato di moralizzare il mercato aumentando i prezzi (senza poi chiarire come si riuscirebbe a vendere la merce in una fase recessiva come questa) Sutter ha auspicato la ripresa del dialogo idm-gdo su contrattualistica e filiere. Un dialogo che comunque dovrà esserci, perché nel largo consumo (perlomeno in quello alimentare) incombe un macigno: l'art 62 della legge sulle liberalizzazioni, che obbliga a tempi stretti e certi sui pagamenti.

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