Aldo Sutter riconfermato alla presidenza di Ibc

Il Consiglio Direttivo di Ibc (Associazione Industrie Beni di Consumo) ha riconfermato Aldo Sutter alla presidenza dell’Associazione per il prossimo triennio. L’imprenditore è amministratore delegato della multinazionale italiana a proprietà familiare che porta il suo nome e produce e commercializza prodotti per la pulizia, la cura, la disinfezione degli ambienti domestici e professionali.

Alla vicepresidenza sono stati chiamati Stefano Agostini (presidente e amministratore delegato di Sanpellegrino – Nestlè Waters), Renato Bonaglia (amministratore delegato di Alcass) e Gino Lugli (amministratore delegato di Ferrero).

Del Consiglio Direttivo di Ibc fanno parte: Giandomenico Auricchio (Auricchio), Giuseppe Dossena (Balconi Dolciaria), Alessandro d’Este (Bauli), Alberto Frausin (Carlsberg), Angel Sànchez (Conserve Italia), Stefano Camera (Cuki Cofresco), Stefano Ricotti (Dalter Alimentari), Lorenzo Beretta (F.lli Beretta), Piero Tansella (Fater), Fiorello Bianchi (FHP Vileda), Gianpietro Corbari (Granarolo), Annalisa Sassi (Gruppo Casale), Antonio Posa (Kellogg), Marco Querzoli (Kimberly Clark), Flavio Ferretti (Lavazza), Biagio Mataluni (Olio Dante – Oleifici Mataluni), Roberto Barbieri (Osram), Luca Paglieri (Paglieri Sell System), Alessandro Rosi (Parmacotto), Luigi Del Monaco (Parmalat), Massimo Gaetarelli (Pastificio Gaetarelli), Luigi Prevosti (Prealpi), Sami Kahale (Procter & Gamble), Mario Preve (Riso Gallo), Roberto Leopardi (S.C. Johnson), Giorgio Zubani (Valledoro).

“In un quadro di stagnazione dei consumi, Ibc è chiamata a intensificare i suoi sforzi per aiutare le imprese a esprimere al meglio il loro potenziale competitivo nelle relazioni di filiera –dichiara Aldo Sutter-. Ci concentreremo sul miglioramento dei rapporti tra industria e distribuzione, anche con l’obiettivo di favorire prese di posizione omogenee su tutti i temi di comune interesse. Ibc non farà mancare il suo contributo nel caso in cui si debbano contrastare nuovi interventi di tassazione dei consumi, che avrebbero effetti pesanti sulla vita delle imprese e di chi ci lavora. E sarà in prima linea nel richiedere interventi per la liberalizzazione dei settori protetti e la riduzione della spesa pubblica improduttiva. Rafforzeremo inoltre la nostra comunicazione con la base associativa, costituita da oltre 30mila aziende grandi e piccole, italiane ed estere, alimentari e non food che giocano un ruolo di primissimo piano nel sistema industriale italiano”.

Secondo un’indagine realizzata da Ref, il comparto dà lavoro a oltre un milione di persone (pari al 25% dei posti di lavoro dell’industria), incide per il 32,5% sui consumi totali delle famiglie e contribuisce per il 23,7% alla creazione di valore del settore industriale.

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