Anima, il barometro della meccanica italiana è sullo stabile

L’industria meccanica è da sempre uno dei punti di forza del sistema paese, grazie alla presenza di distretti produttivi e della capacità di esportare prodotti ad alto valore aggiunto che ci rendono competitivi anche nei confronti di produzioni di paesi con il costo del lavoro più basso.
L’indagine congiunturale relativa al quarto trimestre 2011 elaborata dall’Ufficio Studi di ANIMA, l’associazione nazionale industria meccanica e affini, su un panel di circa 400 aziende evidenziato che il comparto riesce a tenere ancora grazie all’export anche se la crisi economica mondiale fa sentire il suo peso.
Nell’analisi delle singole voci, il fatturato viene considerato in aumento dal 40% delle aziende, stabile dal 36%, in diminuzione dal 24%.

Il trend
Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, si registra un miglioramento per il 39% degli intervistati, un peggioramento per il 33%, una stabilità per il 28% e spicca in particolare il forte aumento dell’export (+48%).
Per quanto concerne la situazione degli ordini rispetto al terzo trimestre 2011, la distribuzione delle risposte fra aumento, stabilità e diminuzione appare pressoché uniformemente ripartita: ordinativi in espansione per il 37%, stabili per il 34%, in contrazione per il 29%. Sono risultati non esaltanti letti di per sé ma che in questo momento ben pochi settori produttivi possono vantare
Le previsioni per il I trimestre 2012 sono in generale all’insegna di una prudente stabilità: più del 50% degli intervistati ritiene che il fatturato non subirà variazioni sia relativamente al precedente periodo sia rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.  Secondo il presidente dell'Associazione, Sandro Bonomi (nella foto) però "preoccupa il crollo di fiducia anche da parte di quelle aziende che finora erano riuscite a mantenere una visione ottimistica almeno per il lungo termine.”

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