Babbo Natale più generoso del previsto secondo Confcommercio

Il consolidamento della fiducia dei consumatori si è riflesso in un discreto andamento delle vendite nel periodo natalizio. Nelle prime rilevazioni condotte da Confcommercio si segnala qualche timido degnale di ripresa.

Le categorie

La ristorazione ha sostanzialmente tenuto rispetto all'anno precedente facendo registrare un lieve calo intorno all'1%: circa 10 milioni di clienti che hanno scelto di festeggiare al ristorante Natale e Capodanno. Nell'abbigliamento l'anticipo dei saldi (ne parliamo sotto) ha invece portato a un fermo totale nei capispalla, mentre le vendite di accessori sono rimaste in linea con quelle dell'anno precedente. La gdo ha visto un buon andamento della gastronomia e delle specialità regionali. Un forte impulso è stato dato da politiche promozionali molto aggressive.
Nel non food bene bricolage, profumeria, articoli sportivi ed elettronica di consumo, con vendite trainate dalle tv di nuova generazione e dai decoder per il digitale terrestre. Il dettaglio alimentare tradizionale  ha registrato un aumento di vendite stimato nello 0,5%. Sono calate molto le vendite di pacchi aziendali, ma in compenso il trend del regalo utile con prodotti tipici di qualità è in costante aumento; i mercati ambulanti hanno fatto registrare un incremento dell'1% con un andamento molto diversificato a seconda dei settori merceologi: male l'abbigliamento, molto meglio il tessile per la casa, gli articoli da regalo e l'oggettistica. Infine, le librerie hanno fatto registrare un lieve calo, con un trend in recupero negli ultimi giorni prima delle feste.

Il monitoraggio di Nielsen

In linea con le indicazioni di Confcommercio Nielsen, che ha monitorato giorno per giorno le vendite di super e ipermercati. Il bilancio, almeno nel Nord Italia, è stato messo a forte rischio il 21 e il 22 dicembre, giorni in cui le difficoltà meteorologiche hanno reso molto difficili gli spostamenti; con un rush finale nei giorni successivi è avvenuto un recupero che ha portato il fatturato complessivo a crescere dell'1% rispetto al 2008.

I saldi

Per quanto riguarda le prospettive dei saldi, Confesercenti si aspetta un miglioramento delle vendite; il giro di affari secondo le stime della Confederazione dovrebbe su una spesa media a famiglia di 340 euro, 270 dei quali per scarpe, giubbotti, maglie ed altri generi di vestiario. 6 italiani su 10 aspettano i saldi per gli acquisti più importanti. Il 24% degli italiani acquista nel centro città, il 27% dove capita, solo il 20% nei centri commerciali.
Dal suo canto Confcommercio, che ha commissionato un sondaggio ad hoc alla società Format, il 69,3% dei consumatori approfitterà dei saldi invernali 2010; il 67,4% ha dichiarato di attendere saldi per acquistare “qualsiasi tipo di prodotto”, mentre scende la quota di chi attende gli sconti solo per acquistare prodotti griffati o comunque di marca, dal 49% al 32,6%. L'abbigliamento fa sempre la parte del leone registrando il 97,1% di preferenze, seguono le calzature con il 76,5%, la biancheria intima 39,4%, gli accessori come i guanti, le cinte, le scarpe, i cappelli, ecc. con il 34,3%.
Il 68,4% degli intervistati spenderà tra i 100 e i 300 euro per un capo con lo sconto.

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