Bollicine italiane da 1,2 miliardi

Un 2007 frizzante per il mondo dello spumante italiano, che si accinge a superare le 300 milioni d bottiglie consumate nell'anno, con una previsione di fatturato totale all'origine che sfiora gli 1,2 miliardi di euro, pari a un valore al consumo che si aggira sui 2,1 miliardi. Nel complesso, si stima che circa il 50% della produzione valichi i confini italiani, per raggiungere 47 paesi in tutto il mondo e, nonostante l'euro forte, sono proprio le vendite all'estero a registrare i maggiori incrementi (+13%). Lo studio annuale dell'Osservatorio spumanti (Ismea) scandisce il valore all'origine delle diverse tipologie di prodotto: l'Asti Docg è in prima fila, con una quota del 29%, seguito dagli spumanti prodotti con metodo charmat (27%), mentre il prosecco di Valdobbiadene Doc è a quota 26%. Chiudono la classifica il Franciacorta Docg - Trento Doc e gli altri spumanti di metodo classico, che detengono il 18% del mercato a valore.

I segmenti maggiormente positivi
Trend record soprattutto per il Prosecco. Come anche per l'Asti Docg: secondo le previsioni del Consorzio per la Tutela, a conclusione d'anno e a 18 mesi dall'avvio del piano di valorizzazione dell'Asti, il 2007 segnerà un totale di 79 milioni di bottiglie consumate, con una crescita del 14% rispetto allo scorso anno. La qualità dei prodotti paga anche all'estero, soprattutto in termini di incremento della quota di mercato: in Usa e in Svizzera Asti e Prosecco hanno superato lo Champagne, mentre nel Regno Unito si registra un aumento dei consumi vicino al 30%. Vi è però un neo, soprattutto per quanto riguarda il mercato italiano, che vede circa l'80% delle vendite passare per il canale della Gdo: il 70-75% dei consumi degli spumanti continua a mantenersi concentrato nelle festività di fine anno.

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