Buoni pasto, la replica di Anseb alla proposta ponte del Mef

Anseb (Associazione nazionale società emettitrici buoni pasto) definisce la proposta ponte "un'ipotesi normativa non condivisa parziale e mal congegnata"

Pubblichiamo, per completezza informativa, un comunicato giuntoci da Anseb (Associazione nazionale società emettitrici buoni pasto) in merito alla proposta di norma transitoria regolativa delle gare pubbliche per il mercato dei servizi sostitutivi di mensa aziendale, risultante dal tavolo promosso dalla vice ministra dell'economia Laura Castelli.

"Con stupore -comunica Anseb- abbiamo appreso dalle agenzie di stampa di un’ipotetica norma transitoria regolativa delle gare pubbliche inerenti il mercato dei servizi sostitutivi di mensa aziendale. Il testo è ancora ignoto, se non al tavolo tecnico promosso dalla vice ministra, Laura Castelli, che inspiegabilmente è stato ristretto alle sole sigle della distribuzione organizzata e dei pubblici esercizi. Sarebbe stato opportuno allargare il tavolo, come più volte sostenuto da Anseb, agli emettitori, che sono i soggetti che partecipano alle gare pubbliche, e ai lavoratori, fruitori dei buoni pasto e vittime dell’interruzione di servizio pubblico dello scorso 15 giugno".

Matteo Orlandini, Presidente Anseb

"Dalle sintesi giornalistiche -prosegue Anseb- siamo venuti a conoscenza che il legame sconto-commissione dovrebbe essere superato, la qual cosa è stata sostenuta per prima da Anseb sin dal suo inserimento nel Codice Appalti nel 2017, e che dovrebbe essere introdotta una soglia ai criteri della gara, espediente tecnico che poteva da sempre essere immesso in lex specialis senza una modifica normativa a rischio anti-concorrenzialità".

Il buono pasto è il benefit preferito dai lavoratori secondo tutte le rilevazioni sul welfare aziendale: un servizio prezioso e soprattutto un aiuto al potere di acquisto dei lavoratori. "Come emettitori -aggiunge Anseb- abbiamo partecipato fino a ieri a gare pubbliche impegnandoci a rispondere alle esigenze di risparmio della pubblica amministrazione, fornendo un prezioso servizio ai lavoratori, ai committenti e agli esercenti. Mettiamo in luce che un mercato regolato come quello dei buoni pasto non può essere fatto oggetto di continue modifiche normative, per lo più non condivise, parziali e mal congegnate".

 

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