L'area food del Certosa District Milano conterà una ventina di ristoranti a conclusione del progetto prevista entro il 2026. Da questo'estate le prime aperture

Dopo aver completato la prima fase del rinnovamento di Certosa District, RealStep Sicaf, società italiana di sviluppo immobiliare specializzata nella rigenerazione urbana sostenibile di siti ex industriali, dà il via al distretto dedicato alla ristorazione. Saranno 20 i ristoranti, caffè e spazi per il dopocena che la società, guidata da Stefano Sirolli e partecipata da Pietro Guidobono Cavalchini e Francesco Sironi, accoglierà all’interno del distretto. Già siglati i primi contratti di locazione con gli operatori food in apertura già prima dell'estate all’interno di quest'area che fa parte di un più ampio progetto di rigenerazione urbana di circa 100.000 mq, che include spazi direzionali, zone residenziali, e aree verdi e dedicate a laboratori di innovazione.

I locali sviluppano superfici comprese tra un minimo di 80 mq a. un massimo di 900 mq, molti sono certificati Leed Gold e rispondono alle nuove tendenze del mondo ristorativo: flessibilità, dehors e spazi verdi. Già prima dell’estate apriranno nel distretto, in via Varesina 204, Crosta, il forno e pizzeria di Simone Lombardi e Giovanni Mineo; Loste Café, panificio/bar nato dall’esperienza di Lorenzo Cioli e Stefano Ferraro, formatisi al Noma di Copenaghen; e Lafa, nuovo concetto di cucina araba e medio orientale di Hippolyte Vautrin, già titolare dei rinomati Røst e Kanpai in via Melzo. RealStep sta inoltre valutando realtà nel campo della ristorazione provenienti da diverse regioni d’Italia. Entro fine 2023 si prevedono altre 5 nuove aperture e un numero complessivo di circa 20 realtà a conclusione del progetto entro il 2026.

Vincenzo Giannico, direttore generale Certosa District

Il motivo fondante e ispiratore della nuova area food di Certosa District si rifà alle esperienze di città come Parigi, Copenaghen e New York, ma con tocco di italianità, naturale per il vino, di ricerca e sperimentazione per il cibo, e con sguardo rivolto all'esperienza della cucina a tutto tondo. “Vogliamo creare il distretto del cibo autentico, dei ristoratori, degli chef e degli imprenditori che amano la stagionalità, rispettano prodotti e ambiente e fanno anche tanta ricerca aggiunge Vincenzo Giannico, direttore generale di RealStep Sicaf e responsabile del progetto food–. Ci riusciremo perché parliamo la stessa lingua, perché per la prima volta c'è un partner immobiliare che si rivolge direttamente a loroIl food district ha già catalizzato diverse manifestazioni di interesse, a dimostrazione che i progetti con una filosofia ben delineata sono capaci di attirare i migliori operatori che puntano a sposare una visione di lungo termine”. 

Anche prima e al di fuori di questa rigenerazione urbana, via Varesina era, ed è, una meta con interessanti e gustose soste gastronomiche: ne segnalo due, rappresentative rispettivamente della cucina italiana e di quella etnica (marocchina): Nonna Vittoria e Maison Touareg. 

 

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