Cibus 2021: il food riparte tra innovazione e saggezza post Covid

Abbiamo chiesto a sei diversi protagonisti dell'alimentare quali novità hanno portato in fiera e quali insegnamenti hanno appreso dalla pandemia

Si torna a sentire il brusio di chi si incontra sul campo, di chi compra e chi vende guardandosi in faccia, di chi si scambia idee e opinioni seduto a un tavolo con un caffè o un bicchiere di vino. Che buon sapore hanno quel caffè e quel vino dopo un anno e mezzo di silenzi e brindisi a distanza senza tintinnio di bicchieri.

Non potevamo che ritrovarci insieme per la prima volta qui, a quel salone dell'agroalimentare e delle eccellenze italiane che si chiama Cibus 2021. L'atmosfera in fiera è carica di emozione, di quella voglia di lavorare con una serenità e al contempo un'adrenalina che mancavano.

È una nuova stagione per il food & beverage, che riparte da un'innovazione fatta di tante «S» come super-eroismo vuole: salute, sostenibilità, servizio a valore aggiunto e soprattutto una maggiore saggezza derivante da un imprevedibile periodo di pandemia, dal quale è tuttavia lecito sperare di aver appreso qualcosa.

Chi aveva una quota ho.re.ca. importante ha sofferto naturalmente di più e inizia da questa estate 2021 a vedere una luce infondo al tunnel, chi era più legato al retail ha invece raccolto frutti migliori. Le lezioni, comunque, ci sono state per tutti. Ecco cosa ci hanno detto alcuni protagonisti che abbiamo incontrato in scena, tutti appartenenti a categorie food & beverage diverse.

"Dopo un 2020 difficile nel 2021 si respira aria di ripresa, grazie ai vaccini e alla bella stagione. Il clima resta incerto, ma la fase è di risalita. Come azienda abbiamo cercato di capire il momento, da un lato implementando lo smart working, dall'altro con novità come l'inserimento delle monoporzioni nel canale ho.re.ca.", racconta Tommaso Fiore, Ad Fiore di Puglia: "Abbiamo sfruttato il tempo a disposizione per sviluppare una serie di nuovi articoli, come i taralli in bicchierino per un consumo on the go in auto o pratico in ufficio, il tutto con packaging riciclabile nella carta e il 65% in meno di plastica rispetto alle confezioni tradizionali. Le materie prime, poi, sono tutte di origine italiana, anche per una questione di responsabilità nei confronti del territorio".

"I momenti di criticità - continua Fiore - sono ciclici e parte della nostra umanità. Bisogna cercare sempre l'approccio positivo e vincente. Io, ad esempio, ho assaporato di più la vita in famiglia, mentre lato business abbiamo adottato nuove prospettive di mercato".

Conferma i segnali positivi per l'ho.re.ca. da giugno 2021 anche Michele Foglio, Ad Maniva, con numeri migliori anche dei mesi estivi 2019, ovvero ante-pandemia: "Essere qui in fiera è già di per sé molto positivo. Vogliamo riaccendere le relazioni commerciali dopo un anno di vivacità persa". Tra le novità per l'azienda del beverage una partnership per la distribuzione e commercializzazione in tutta Italia di Tomarchio, linea di bibite siciliane dall'identità e dal sapore fortemente artigianale. La nuova identità di punta di Maniva, però, ruota tutto attorno al suo essere un'acqua minerale alcalina con PH8, che si propone in quanto tale come alleata di salute e benessere. Un restyling in ottica funzionale che coinvolge anche il mondo dello sport con la prima bottiglia borraccia da 66cl. Un'interpretazione interessante dei tempi che supera l'era degli energy drink.

Gli insegnamenti tratti dalla pandemia? Uno pratico, ovvero che "si può portare avanti con efficacia il rapporto commerciale grazie a momenti di incontro a distanza meno impegnativi, che non sostituiscono l'incontro fisico ma lo completano", spiega Foglio. L'altra è una lezione più filosofica, ovvero che "una volta si facevano i granitici piani quinquennali, oggi sappiamo che bisogna essere più flessibili al day by day. Sì alla programmazione, ma con approccio molto più elastico".

Salvatore Iasa

Tra chi ha avuto un picco di lavoro durante la pandemia c'è Iasa, azienda salernitana specializzata dal 1969 nella produzione ittica con know-how tradizionale e artigianale. "Nel primissimo momento di emergenza venire al lavoro faceva paura, ma i nostri dipendenti hanno capito che il loro contributo era essenziale, come quello di chi in guerra svolge un'attività primaria al sostentamento. Quello che è emerso e che abbiamo tutti imparato è stato un forte senso di responsabilità e di aggregazione", spiega l'Ad Salvatore Iasa.

Tra le tante novità portate dall'azienda in gdo una linea benessere che arricchisce il tonno, la referenza più consumata della categoria, con 250 mg. di olio di pesce con omega 3 proveniente da altre specie meno consumate, ma più indicate per dati regimi alimentari. Un'aggiunta in ottica salutista che risponde al fabbisogno medio giornaliero del nutriente, presente così nel prodotto in misura equivalente a una capsula di integratore. "L'obiettivo per tutta la nostra produzione è quello di portare avanti il messaggio del mangiare meno ma meglio, in risposta sia a salute che a sostenibilità", ribadisce Iasa: "Estraendo l'olio con omega 3 dalle parti nobili del pesce, tra l'altro, si evita un effetto sgradevole nel sapore che, anzi, ne risulta così migliorato". Il progetto ha anche una variante biologica per il mondo specializzato di NaturaSì.

inalpi"Dalla pandemia portiamo tutti a casa una diversa consapevolezza del tempo. Abbiamo capito quanto fosse prezioso e quanto ne abbiamo buttato", sostiene Matteo Torchio, marketing e comunicazione Inalpi. Nuovi incarti compostabili per il burro, una linea 100% biologica, quattro tipologie di fettine di formaggio che strizzano l'occhio al trend hamburger e molto altro, per un 2020 che ha confermato 170 milioni di euro di fatturato e un piano di investimenti 2021-2025 di 148 milioni di euro. Tra le novità per l'azienda anche l'ingresso nel mondo degli yogurt (via acquisizione), dove presto lancerà una collaborazione con Slow Food legata al segmento bio. Con la referenza "grattugiato italiano" senza lisozima derivante dall’uovo, poi, si cerca di intercettare una futura tendenza "free from" del mercato dopo i già affermati "senza glutine" e "senza lattosio". Non solo. "Oggi si lavora molto sull'arricchimento proteico e, su questa scia, entreremo entro il 2025 nella nutraceutica", annuncia Torchio.

Un insegnamento post-Covid? "L'essere pronti a gestire ogni situazione con coerenza rispetto alla propria identità e alle proprie strategie di business, forti di una visione chiara", afferma Emilia Lisdero, brand e digital manager di Raspini Salumi. In corso di pandemia, l'azienda piemontese ha beneficiato di un incremento dei volumi in particolare nella prossimità, forte di un focus sull'italianità che si è rivelato essere vincente. A Cibus 2021, Raspini si è dunque presentato con un restyling del logo che va ulteriormente in questa direzione, presentando altresì novità quali la linea di affettati Riccafetta, che diventa vero e proprio brand dal packaging sostenibile in mono-materiale pet. Raspini prosegue così l'innovazione delle confezioni dopo la vaschetta “apri e chiudi” con tappo salva-freschezza, mentre guarda al contempo, proprio come Inalpi sul fronte latticini, a intercettare il trend dei burger con una linea di quattro referenze incentrata tutta sui riferimenti a un bbq gourmet.

"L'importanza di diversificare i canali e così i rischi, che per noi si è rivelata vincente durante la pandemia, ma anche l'importanza del contatto umano per avere quella marcia in più", spiega Gaetano Coppola di Coppola Enterprise Srl, azienda napoletana che custodisce l'arte della lavorazione del pomodoro e la porta sul mercato con il brand  Valgri. Tra le novità di spicco a Cibus 2021 i sughi bio in originale packaging doypack, che hanno vinto anche il primo premio come prodotto New Entry a Brands Award 2021.

 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome